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Alla fine la storia l’ha fatta Elena Rybakina. Battendo in tre set (3-6 6-2 6-2) la tunisina Ons Jabeur nella finale femminile di Wimbledon 2022, ha conquistato il primo Slam nella storia del Kazakistan. La gestione della pressione ha condannato la numero due del mondo. Quest’ultima si è letteralmente sgretolata nel secondo e terzo set di fronte ad un’avversaria che progressivamente ha ritrovato le proprie certezze.
Il momento decisivo è stato il quinto game del parziale decisivo, in cui la kazaka ha cancellato tre palle break consecutive che di fatto le hanno consegnato il match. Per lei è il terzo titolo in carriera, il primo ottenuto da Hobart 2020 (cemento outdoor). Impressionante soprattutto la glacialità della ventitreenne, vero fattore in una sfida in cui obiettivamente ci si giocava moltissimo.
PRIMO SET – L’obiettivo di Jabeur è chiarissimo sin dall’inizio. La tunisina vuole in tutti i modi allungare gli scambi, anche proponendo delle palle sporche alla sua avversaria. La tattica paga. Nel secondo game c’è già il break per la tunisina (2-1). Nel quinto gioco la numero due del mondo ha due occasioni non consecutive per uccidere il parziale di fronte ad una kazaka che fatica tantissimo a carburare con i colpi d’inizio gioco. Rybakina riesce a salvarsi in qualche modo (3-2). Nel nono game, però, la luce si spegne completamente ed il break subito a zero (il secondo del suo match), purtroppo per lei coincide anche con il 6-3 finale per la nordafricana.
SECONDO SET – Si parte con un momento di flessione di Jabeur, forse leggermente appagata dal parziale appena vinto. La sua avversaria ne approfitta subito nel game d’apertura e alla prima occasione nel suo match pesca il break (1-0). Rybakina comincia a muoversi decisamente meglio. I suoi fondamentali diventano molto più penetranti e neanche le variazioni sembrano dare una mano alla tunisina. Quest’ultima deve fronteggiare addirittura la palla del doppio break nel terzo gioco ma riesce a salvarsi (2-1). Il blackout della nordafricana è prolungato e nel quinto game arriva il doppio break di vantaggio per la moscovita (4-1). Ormai il sipario è calato sulla frazione. La kazaka mette il punto esclamativo nell’ottavo gioco, in cui trova tre ottime prime di servizio ed un ace rimettendo tutto in discussione (6-2).
TERZO SET – Il linguaggio del corpo non è dei migliori per Jabeur che, come nel parziale precedente, si fa levare la battuta in apertura (1-0). La kazaka non sembra risentire della pressione a differenza della sua avversaria, perennemente in agitazione e molto nervosa. La tunisina prova a rimettersi in carreggiata con un buon turno di servizio nel terzo gioco per restare alle calcagna della moscovita (2-1). Il momento decisivo è il sesto game.
Qui la numero due del mondo si conquista tre palle break consecutive per rientrare in partita. La kazaka però è perfetta e coraggiosa nel cancellarle una dopo l’altra. E’ 4-2 per lei e nel suo angolo si esulta come per una vittoria. In effetti la fase è decisamente propizia per Rybakina, che nel settimo gioco mette in ghiaccio la partita con il doppio break (5-2). Jabeur continua a commettere errori e la kazaka, pur sotto sul 15-30, con tre punti di fila si prende il torneo (6-2).
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