Jannik Sinner ha sfiorato la vittoria contro Novak Djokovic. L’azzurro ha sfiorato la vittoria contro Novak Djokovic in un torneo Slam. Il classe 2001 italiano ha sfiorato la vittoria contro Novak Djokovic ai quarti di Wimbledon. Queste frasi in successione, quasi in climax, mostrano chiaramente le dimensioni dell’impresa sensazionale quasi messa in pratica da un tennista altrettanto formidabile qual è l’altoatesino; 5-7, 2-6, 6-3, 6-2, 6-2 in favore del recordman di successi su questi palcoscenici. Il nativo di San Candido, in una superficie che prima dei Championships non sembrava potesse sposarsi al meglio con le sue caratteristiche, ha palesato un livello altissimo contro il campione in carica; accelerazioni fulminanti, voglia di non mollare mai, carattere nei momenti importanti, varietà di soluzioni che prima non aveva mai effettivamente mostrato. Tutto questo non è bastato, però, per avere la meglio sul fenomenale e immarcescibile Djokovic, capace di rimontare due set all’azzurrino; similmente, ma non in modo identico, a quanto accaduto durante il confronto con Lorenzo Musetti al Roland Garros 2021.
LA STRADA GIUSTA
Non solo Sinner ha tenuto testa al sei volte campione di Wimbledon nonché ex numero uno al mondo, ma ha lasciato inoltre alle spalle la precedente (seppur recente) versione di sé; un azzurrino diverso rimanendo ciò che è sempre stato, un incredibile talento, sempre pragmatico, ma finalmente consapevole pienamente dei suoi mezzi. Insieme a tutti questi fattori, di conseguenza (puramente positiva), l’atleta italiano ha trovato una resa al servizio mai effettivamente constatata in queste proporzioni; prima sempre e comunque letale nel corso dei primi due set contro il miglior risponditore del circuito, così come una seconda tutto fuorché timida nella sua esecuzione. Tennis aggressivo, ma paziente; un altro Sinner, il vero, che regala emozioni. Seppur la continuazione dell’attesa sfida con Djokovic non sia stata da sogno, ugualmente è evidente che la strada seguita dall’italiano sia quella giusta; nel caso, specifico, sull’erba (di Londra e non solo), la strategia per la quale Sinner accelera aprendosi il campo e prova a chiudere a rete, nel tempo e anche in breve, pagherà e non poco. Serve pazienza, ma il giovane Jannik è già più maturo che mai, quasi pronto a traguardi magnifici.
L’INIZIO
I primordiali game del primo set hanno mostrato un Djokovic semplicemente dominante, più pronto all’occasione e meno intimorito dalla pressione e dal prestigio dell’evento. Un immediato break e 3-0 per il tennista di Belgrado, presto diventato 4-1. Poi? Una mescolanza di dati di fatto differenti tra loro. In primis, un calo di rendimento quasi inspiegabile di Djokovic, interstarditosi (questo capita talvolta) con la produzione di palle corte e peraltro falloso con la seconda; in secundis, sicuramente da evidenziare la sagacia di un Sinner mai domo da fondo e strategicamente con le idee chiare, perfetto, quantomeno nella scelta dei tempi, nelle discese a rete e soprattutto concreto, senza paura; ciò che serve contro un campione di livello elevatissimo come il serbo.
PROSIEGUO D’ORO
Un parziale di 6-1 e un 7-5 a chiudere un set da sogno per Sinner; l’azzurrino ha continuato sulla medesima falsariga nel secondo frangente, beneficiando inoltre di un qualcosa di molto desueto conoscendo la storia di Djokovic. L’atleta di Belgrado, infatti, è apparso quasi rinunciatario, quasi non sapesse che carte prendere seppur conscio del suo bagaglio di soluzioni sconfinato; scoraggiato dai molteplici errori di valutazione nei momenti cruciali, Djokovic ha forse intuito che non fosse la SUA giornata (sino a quel momento). Il game in rimonta da 0-30, sul 5-2 e servizio, che ha donato anche il secondo parziale a Sinner significa più di quanto i numeri non possano dire.
SVOLTA DECISIVA ED EPILOGO
Inizio di terzo set con una palla break immeidata in favore di Djokovic, nel corso del secondo game, annullata dall’altoatesino con un dritto a sventaglio mortifero, con game successivamente saldamente nell’archivio italiano. Prosieguo di terzo e inizio di quattro parziale da incubo, invece, per Sinner, semplicemente e sinceramente sovrastato da un Djokovic…che ha recitato la parte del Djokovic usuale. Il serbo ha cambiato marcia repentinamente, mostrato i muscoli con una fase difensiva solida e il solito carisma da campione; azzurrino in grave difficoltà, più esistante al servizio e infine arresosi alla regalità tennistica dell’avversario. Quinto set dai tragici contorni per l’italiano, con Djokovic avanti di un break già dal terzo game dopo una palla corta italiana fermatasi sul nastro; …
CONSIDERAZIONI
Sinner è diventato quindi il primo italiano a vincere due set con Djokovic a Wimbledon, il più giovane azzurro ai quarti ai Championships. Dopo i due superlativi, Sinner ha sfiorato soltanto il record come secondo italiano a sconfiggere Djokovic in tornei Slam dopo Marco Cecchinato al Roland Garros. L’Italia, è ben noto, ha trovato un meraviglioso e nuovo talento a livello internazionale; ciò che è meno noto e soprattutto meno scontato considerando i (recenti) trascorsi, il Bel Paese può godersi evidentemente un potenziale altro erbivoro, capace di aver la meglio su chiunque sul verde. Sinner c’è e gli appassionati italiani possono sognare in grande, nel presente e nell’imminente futuro. Del resto, non è un caso che Djokovic abbia vinto 10 delle 11 partite in carriera al quinto set, perdendo dal solo Mario Ancic nei primi momenti improtanti nel circuito. Jannik sta crescendo, sta completando il suo repertorio, sta imparando sia dalle vittorie che dalle sconfitte; Sinner è sbocciato da predestinato come è sempre stato considerato, riuscirà a raggiungere i suoi ambiziosi scopi: adesso lo sappiamo.