Mettetevi comodi, fate un lungo respiro e preparatevi a leggere il resoconto del day-6 di Wimbledon 2022, di gran lunga il giorno più folle del torneo (finora). A dir la verità c’era da aspettarselo visto che tra i match in programma c’era Kyrgios-Tsitsipas, inspiegabilmente relegato al Court 1, che non ha deluso le aspettative. In contemporanea a questa pazza sfida, l’Italia del tennis seguiva con un occhio di riguardo il match del Centre Court, dove Lorenzo Sonego affrontava Rafa Nadal.
A dir la verità non c’è molto da dire sull’incontro in sé. Per larghi tratti, lo spagnolo è stato infatti l’unico giocatore in campo ed ha dominato per due set e mezzo senza che Sonego potesse fare granché. Quando il match sembrava ormai in dirittura d’arrivo, ecco che si verifica un episodio che rischia di cambiare tutto. L’azzurro si lamenta infatti di non vedere bene la pallina e di conseguenza viene deciso di chiudere il tetto. Rafa non la prende bene, probabilmente perché pensava che in 10 minuti sarebbe stato negli spogliatoi, s’innervosisce e perde la battuta. Poco male visto che si riprende subito il break e chiude 6-4. Tuttavia non manca il cosiddetto dramma visto che Nadal, a un certo punto, chiama Sonego a rete per dirgli che trova il suo grunt fastidioso. Il battibecco prosegue a fine match quando i due si stringono la mano a rete, ma tutto sembra essere finito bene, come spesso accade con un signore come Nadal. Non si può dire lo stesso riguardo lo spettacolo andato in scena sul Court 1, dove dell’educazione di Rafa non ce n’è stata traccia.
Da dove cominciare? Bastava leggere i nomi dei due protagonisti per rendersi conto che non sarebbe stata una sfida come le altre. Nick Kyrgios è sfacciato, provocatore e senza peli sulla lingua (“ma ha anche dei difetti”, cit.); Stefanos Tsitsipas è invece all’apparenza calmo e, fuori dal campo, anche un bravo ragazzo, ma non appena l’atmosfera si surriscalda anche lui perde facilmente il controllo. Non è un caso che agli ultimi Us Open sia riuscito a mandare su tutte le furie un certo Andy Murray, che solitamente mantiene un profilo molto ‘british’. Per quanto lo spettacolo possa essere stato gradevole e avvincente, non si può negare che i due abbiano superato il limite. Ad un certo punto è sembrato davvero di assistere ad un incontro calcistico e c’è stato il timore che finisse in rissa. Il ‘merito’ è di Kyrgios, che ha fatto cadere il greco nella sua trappola, portandolo a perdere la calma. In particolare gli episodi galeotti sono due e, chi sostiene che Tsitsipas meritasse la squalifica, non ha tutti i torti.
Nel corso del secondo set, in preda alla frustrazione Stefanos ha scagliato una pallina tra la folla, in un gesto che ha ricordato quello di Djokovic agli Us Open 2020 (che costò la squalifica al serbo). Per fortuna di Tsitsipas nessuna giudice di linea è stata colpita (come invece accadde a Flushing Meadows), ma tutto si è risolto con lo spavento di un paio di spettatori, costretti a scansarsi per evitare la pallata. Fatto sta che Kyrgios non l’ha presa bene ed ha preteso che il suo avversario venisse squalificato. Le cose da mettere in chiaro sono due: la prima è che la squalifica poteva starci eccome, ma la decisione era a discrezione del supervisor che, come un po’ troppo spesso accade, per non mettere fine ad uno show che il pubblico aveva a lungo bramato ha deciso di chiudere un occhio vista l’assenza di gravi e concrete conseguenze. La seconda è che, per quanto Kyrgios potesse avere ragione, non deve passare il messaggio che l’australiano sia un santo. Quest’ultimo ha oggettivamente esagerato nel fare la vittima: basta tornare con la mente a pochi mesi fa – ad Indian Wells – quando rischiò di colpire con la racchetta il volto di un raccattapalle, bravo ad evitare il peggio solo grazie ai suoi riflessi.
Altrettanto grave il secondo episodio, che dà un’idea più chiara dello stato d’animo di Tsitsipas. A campo aperto, con Kyrgios spalle alla rete e la palla solamente da appoggiare in campo per vincere il game, Stefanos mira all’avversario e, colpendo la pallina con violenza, lo manca per un soffio. Un gesto che non può e non deve passare inosservato. Per fortuna di tutti Tsitsipas non ha colpito Nick, ma se le cose fossero andate diversamente forse ora non ricorderemmo questo match con grande piacere. Partiamo dal presupposto che nel tennis non è reato tirare al corpo dell’avversario per vincere un punto (proprio in questa partita era già accaduto in precedenza), a prescindere dal fatto che ciò sia antisportivo o meno. Fatto sta che Tsitsipas non aveva alcun bisogno di tirare addosso a Kyrgios (avrebbe vinto il punto in qualsiasi altra maniera), né di colpire la palla così forte. Infine, non si può neppure dire che sia stato sfortunato: ha deliberatamente tentato di fare del male a Kyrgios. Si poteva dunque dedurre con facilità che questo gesto di stizza di Tsitsipas andasse oltre il semplice desiderio di ‘vincere il punto’ e poteva tranquillamente scattare la squalifica. Alla fine il match si è concluso “da sé”, con la vittoria di Kyrgios in quattro set, ma un po’ d’amaro in bocca è rimasto. Ben venga lo spettacolo, un tennis diverso dal solito e tutto ciò che possa attirare spettatori: fatto sta che oggi è stato oltrepassato il limite ed è solo questione di fortuna che nessuno si sia fatto male.
Ciò che è accaduto negli ultimi match di giornata ha oscurato quanto successo in precedenza, dove non ci si era affatto annoiati. Iga Swiatek, numero uno del mondo e dominatrice assoluta del tennis femminile in questo 2022, è stata sconfitta in due set da Alizé Cornet. La francese, che qualche anno fa aveva fatto lo sgambetto a Serena Williams, interrompe così la striscia di 37 vittorie consecutive della polacca. Agli ottavi di finale sfiderà Tomljanovic. Anisimova vince il derby contro Gauff, mentre Badosa si assicura il big match di giornata contro Kvitova. Attenzione infine ad Halep, che in passato ha già vinto a Wimbledon ed appare in grande spolvero. Tra gli uomini, invece, da segnalare i successi di De Minaur e Fritz, favoriti per un posto nei quarti di finale rispettivamente contro Garin e Kubler. Bene Nakashima (quattro statunitensi agli ottavi), mentre l’avversario di Nadal sarà l’olandese Van de Zandschulp, che non smette di stupire dopo la splendida cavalcata agli ultimi US Open.