Non muore mai Novak Djokovic, mai, nemmeno quando si profila la giornata peggiore possibile, nemmeno se davanti a sé ha uno Jannik Sinner scatenato, che lo mette alle strette per due set, lo spaventa seriamente, ma poi deve inchinarsi con il punteggio di 5-7 2-6 6-3 6-2 6-2, chiudendo ai quarti di finale la sua splendida avventura a Wimbledon. Il serbo si rivela infallibile (quasi) nei match che vanno al quinto set sui prati inglesi: dei 10 disputati, ne ha vinti ben 9, compresi gli ultimi 8, confermandosi un campione sotto tutti i punti di vista. 26esima vittoria consecutiva all’All England Club e imbattibilità sul Centre Court che dura dalla finale dell’edizione 2013. Per quanto concerne Sinner, questo terzo Slam stagionale si è rivelato un grandissimo successo e ora c’è la consapevolezza che questo fenomeno può certamente vincere un torneo di questo livello, anche sull’erba.
L’inizio è di quelli shock per il numero 13 del mondo: il detentore del titolo fa subito valere la legge del più forte e si invola sul 4-1 dopo soltanto un quarto d’ora. Le cose, però, prendono inaspettatamente una piega diversa: il primo favorito del tabellone si inceppa, mentre l’azzurro cresce esponenzialmente sul campo, soprattutto con il suo micidiale dritto incrociato. Djokovic è sempre più alle strette, cede 6 dei successivi 7 giochi e, di conseguenza, anche il set 7-5. Sinner è galvanizzato, continua a giganteggiare nella cattedrale del tennis e spinge sempre più fuori dal campo il recordman di settimane in vetta al ranking, facendo vedere a tutti di che pasta è fatto: la seconda frazione è un’assoluta masterclass dell’altoatesino, che chiude 6-2 e si porta ad un solo set dall’impresa.
Djokovic, però, abbiamo imparato tutti a conoscerlo benissimo, anche a spese di tanti altri italiani in passato: lui non molla mai e, messo all’angolo, riesce a trovare delle energie fisiche e mentali che nessuno si aspetterebbe e che continuano a sorprenderci, nonostante tutto. Gli errori non forzati vengono ridotti al minimo, così come le scelte sbagliate e i colpi poco profondi: tutto torna a quadrare nel tennis del 20 volte campione Slam, il quale inizia a farsi sentire sempre più presente. Il break che decide la terza frazione arriva nel quarto game, con il nativo di Belgrado che poi è chirurgico a portare a termine il lavoro 6-3. Da lì, Sinner inizia a perdere fiducia, Nole si fa sempre più preciso e aggressivo, facendo valere la sua esperienza, il suo palmarès e le sue qualità: il quarto set è un 6-2 senza appello e anche il quinto non inizia bene per il nostro astro nascente. Il tre volte campione in carica conquista un break nel terzo game e fa perdere le sue tracce, alzando le braccia al cielo con un finale 5-7 2-6 6-3 6-2 6-2 mozzafiato.