[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
A Wimbledon si stanno solamente per concludere gli ottavi di finale. Impossibile, però, non porsi la seguente domanda giunti a questo punto: è davvero tutto apparecchiato per una semifinale tra Rafael Nadal e Nick Kyrgios? Dando un’occhiata disattenta al tabellone maschile sembrerebbe di sì. È tuttavia opportuno mettere in luce che entrambi i cammini non sono totalmente privi d’insidie. Anche in campo femminile (come al solito) dare giudizi è piuttosto prematuro. La clamorosa uscita di scena da parte di Iga Swiatek, infatti, ha maggiormente rimodellato le carte in una parte alta in cui il match tra Paula Badosa e Simona Halep non può che assumere un valore ancora più significativo. Andiamo ad analizzare nel dettaglio cosa tenere d’occhio nel day 8.
NON CHIAMATELO ‘BULLO’ – Il Centre Court verrà aperto da Nick Kyrgios non prima delle ore 14:30 italiane. Tra lui ed il suo secondo quarto di finale a Wimbledon c’è Brandon Nakashima, statunitense di chiare origini asiatiche che con il rovescio bimane la mette veramente dove vuole. Il classe 2001 è stato abile e fortunato ad emergere in una parte di tabellone che, stando almeno alle previsioni iniziali, doveva essere presidio del canadese Shapovalov e dello spagnolo Bautista Agut, messo fuori gioco dal Covid-19. Inutile dire che tutto dipenderà dalle energie rimaste a disposizione dell’australiano. Contro Tsitsipas, infatti, ha sprecato tanto soprattutto a livello mentale in una partita in cui la sua indisponenza e genialità sono andate di pari passo dall’inizio alla fine.
Al cinema in senso stretto, è riuscito ad accompagnare un altro tipo di cinema ovvero quello tennistico. In mezzo a tanti giocatori fatti con lo stampino, il suo ‘essere fuori dal coro’ è un qualcosa strettamente da preservare e che può fare del bene a tutto il movimento. Lo sa lui, lo sa la gente, anche se molti non sono in grado di ammetterlo. Ma non chiamiamolo ‘bullo’, tanto per usare un epiteto rivoltogli da Tsitsipas alla fine del loro turbolento match di quarto turno. In lui a volte c’è solamente tanta insicurezza che, mescolandosi con la paura di fallire, gli fa perdere di vista il vero obiettivo.
A Wimbledon però è diverso. Nell’aria londinese c’è qualcosa che difficilmente gli fa smarrire completamente il lume della ragione. Anzi, sono gli altri a dover preoccuparsi di poter impazzire. Quel che è certo è che la sua strada verso una semifinale con Nadal è ancora molto tortuosa. Dopo Nakashima, infatti, ci sarebbe un potenziale derby tutto aussie contro Alex De Minaur. Sempre che quest’ultimo riesca a superare il proprio esame rappresentato dal cileno Cristian Garin (primo match sul Court 2 dalle ore 12:00 italiane).
ZONA RAFA – Ci sono volute quasi sette ore e due turni ma alla fine Rafael Nadal si è riscoperto su altissimi livelli anche a Wimbledon. Un peccato che a farne le spese sia stato Lorenzo Sonego, inerme di fronte ad un avversario visibilmente galvanizzato dal ritrovamento della sua consueta profondità di colpi. Mai come nello Slam londinese, l’obiettivo del maiorchino è quello di arrivare alla seconda settimana. Quando l’erba a fondocampo inizia a venire meno per lasciare spazio a quella sorta di terriccio incolto, infatti, sa perfettamente che le proprie chance in ottica vittoria finale sono destinate ad aumentare. Per lui, tuttavia, vale lo stesso discorso fatto per Kyrgios. Impossibile adagiarsi, a cominciare dal match odierno contro Botic Van De Zandschulp (terzo incontro sul Centre Court dalle ore 14:30 italiane).
Lo spilungone olandese è in crescita costante ormai dall’anno scorso. Su questa superficie si sta dimostrando un autentico specialista. Già lo avevamo visto al Queen’s arrendersi solamente in semifinale di fronte a Matteo Berrettini. Lui e lo spagnolo si sono già incontrati quest’anno. Era il terzo turno del Roland Garros e l’ex numero uno del mondo è riuscito a spuntarla in tre set. In alcune fasi della gara, tuttavia, dimostrò di soffrire le potenti traiettorie del suo avversario, che soprattutto con i colpi d’inizio gioco è un cliente scomodissimo. Nadal sarà particolarmente sotto pressione nei propri turni di servizio contro un giocatore che molto difficilmente si lascia breakkare.
[the_ad id=”668943″]
In caso di successo, l’iberico troverebbe un altro giocatore molto in forma come lo statunitense Taylor Fritz, che sembra avere la strada spianata contro il qualificato aussie Jason Kubler (seconda partita sul Court 1 dalle ore 14:00 italiane). L’americano arriva anche dal titolo ad Eastbourne e a Wimbledon deve ancora perdere un set. L’ultimo precedente con il maiorchino, inoltre, è quella finale ad Indian Wells di qualche mese fa in cui Rafa vide sgretolarsi la propria striscia di ventuno successi consecutivi. È vero, dunque, che lui e Kyrgios sono i maggiori indiziati per arrivare in semifinale nella parte bassa del tabellone maschile. L’impressione, però, è che si stia correndo un po’ troppo.
OCCASIONE – Alizè Cornet si è confermata la donna dei terzi turni a Wimbledon. Dopo aver buttato fuori addirittura Serena Williams nel 2014, l’altro ieri è stata la numero uno del mondo Iga Swiatek a doversi arrendere alla francese. Quest’ultima si giocherà un posto ai quarti di finale contro l’australiana Ajla Tomljanovic in una sfida che si preannuncia tesissima tra due giocatrici veramente molto emotive. La vincente se la vedrà contro una tra la kazaka Elena Rybakina o la croata Petra Martic. Da questa partita ci si aspetta molto a livello tecnico. Entrambe, infatti, hanno impressionato durante la prima settimana del torneo ed ancora devono perdere un set. Dopo la dipartita della polacca, tuttavia, il match che inevitabilmente ha acquistato una rilevanza particolare è quello tra la spagnola Paula Badosa e la rumena Simona Halep.
Da qui uscirà il nome della grande favorita per giocarsi l’ultimo atto di sabato prossimo. Si affrontano due tenniste molto speculari, che fanno della solidità da fondocampo e della brillantezza nei movimenti le loro caratteristiche dominanti. A partire favorita sarà la nativa di Costanza, che proprio a Wimbledon ha sollevato il suo ultimo titolo a livello Slam tre anni fa. L’altra indiziata per andare avanti è la giovane americana Amanda Anisimova, che ha un compito più arduo del previsto contro la transalpina Harmony Tan. La statunitense sta giocando molto bene dall’inizio della stagione. In questi mesi ha fatto tantissimi bei piazzamenti ma mai un vero exploit. Vedremo se riuscirà a gestire il gioco vario della francese, a cui sta riuscendo veramente tutto dopo quella maratona senza senso all’esordio vinta contro Serena Williams.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”676180″]