“Credo che da questo momento si apra una nuova pagina, per Matteo e tutti gli altri ragazzi – ha proseguito Binaghi -. Per il tennis italiano credo che questo debba diventare più normale di quanto sia stato finora. Non penso che passeranno altri 45 anni prima di vedere un altro italiano in finale di uno Slam. Questa è la vera scommessa. Credo che Matteo, al di là della grande soddisfazione e dei suoi meriti, sia riuscito a dare la consapevolezza a tutti gli altri membri della nostra squadra di Coppa Davis che questi siano traguardi raggiungibili per loro, per noi, per il nostro Paese“.
“Da questo momento credo che parta una nuova era per il settore tecnico. Matteo ci ha fatto alzare l’asticella, ha dato più consapevolezza a tutto il tennis italiano” ha aggiunto il presidente Federtennis, sottolineando come questo sia “innanzitutto un successo di Matteo Berrettini, della sua splendida famiglia, di Vincenzo Santopadre e del suo staff. Questo è poi un successo del sistema, nel quale ci sono i giocatori, le società che organizzano tornei che servono per l’attività internazionale dei nostri giovani“.
“Tra i tanti attori di questo sistema c’è anche la Federazione. Possiamo dire che il sistema funziona, lo dicono anche gli altri Paesi che l’Italia sta facendo cose straordinarie” ha aggiunto Binaghi sull’importante azione a livello federale, concludendo: “Credo sia un buon successo per la mission della Federazione come Matteo ha dimostrato oggi di essere, come Jannik (Sinner) o Lorenzo (Sonego) riuscire a farli esprimere al loro meglio senza perderli per strada come succedeva in passato o come può succedere in altri sport. Ci accontentiamo di questo, ma dobbiamo porci obiettivi anche noi sempre più alti“.