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Matteo Berrettini, grazie alla vittoria in semifinale contro Hubert Hurkacz, è entrato di diritto nel Gotha del tennis italiano. Nel tennis maschile, infatti, è solo il 4° azzurro di sempre ad approdare in una finale Slam, il primo dopo 45 anni. L’ultimo a riuscirci fu Adriano Panatta e il destino ha voluto che questo risultato di prestigio sia arrivato proprio nel giorno del suo compleanno. Panatta giocò la sua unica finale di un Major al Roland Garros del 1976, trionfando in 4 set contro l’americano Harold Solomon. Prima di Adriano, solo due nostri rappresentanti avevano centrato lo stesso traguardo, entrambi sui campi in terra di Parigi: Giorgio De Stefani nel 1932, sconfitto per mano di Henri Cochet, e Nicola Pietrangeli. Quest’ultimo ha centrato la finale in ben 4 occasioni: nel 1959 e nel 1960 vinse il titolo, mentre nel 1961 e nel 1964 fu battuto sempre da Manolo Santana.
Queste statistiche raccontano che Matteo Berrettini è il primo italiano nella storia del tennis a raggiungere una finale di uno Slam diverso dal Roland Garros. Considerando anche il tennis femminile, il tennista romano è il primo in assoluto a raggiungere l’atto conclusivo del torneo di Wimbledon. L’obiettivo, adesso, è quello di laurearsi campione Slam: se questo dovesse accadere, sarebbe il terzo giocatore a conquistare un Major, il quarto titolo del tennis italiano.
Ma andiamo a vedere cosa succede a livello di Ranking e di Race: per quanto riguarda la classifica mondiale, Berrettini è già certo di eguagliare il suo best Ranking di numero 8, ma, in caso di vittoria finale, l’azzurro supererebbe anche Andrey Rublev, diventando il 7° tennista del mondo. Nella Race, invece, indipendentemente dall’esito della finale, l’italiano è certo di terminare Wimbledon da numero 3, alle spalle soltanto di Novak Djokovic e Stefanos Tsitsipas.
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