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La “Regina” (37 anni e 291 giorni) diventa la finalista più anziana a poter partecipare a un torneo del Grande Slam nell’Era Open, superando la vicecampionessa di Wimbledon 1994 Martina Navratilova (37 anni, 258 giorni): per farlo ha dovuto battere in semifinale Barbora Strycova col punteggio di 6-1 6-2. In finale la statunitense dovrà vedersela con Simona Halep, la quale con altrettanta facilità si è sbarazzata di Elina Svitolina col punteggio di 6-1 6-3.
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L’equilibrio nel match si mantiene fino al 2-1 quando, sul servizio di Strycova, Serena Williams conquista il primo break della partita: decisivo il punto valido per il 40-40 dove, dopo 16 colpi, la statunitense si è presa lo scambio trascinando incessantemente da destra a sinistra la sua avversaria; il punto del break è sancito invece con un passante meraviglioso. Il quinto game è agevolmente vinto da Serena la quale, mantenendo il servizio a 0, lo chiude col settimo punto consecutivo. Il parziale va addirittura sull’11-1 quando Williams capitalizza il suo secondo break point, indirizzando in maniera netta l’esito del set. Set che viene chiuso sul 6-1 nel game successivo in seguito a tre palle break sprecate dalla ceca, la quale viene giustamente punita dalla classe ’81.
Il secondo set si mantiene più a lungo in equilibrio, in fattispecie fino al 2-2. Ecco che, tuttavia, la pressione incombe sulla ceca: sul 30-30 commette un doppio fallo prima di fallire una basilare volée e regalare un sanguinosissimo break all’avversaria. Nel game successivo Williams mantiene il servizio a 0 e in quello successivo fa sul 40-15 in seguito a una palla corta fallita da Strycova: basta una palla break alla “Leonessa” per rubare nuovamente il servizio. Per l’americana sul proprio servizio, infine, è una mera formalità chiudere il set e il match, garantendosi la finale in questi Championships.
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