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Novak Djokovic ha conquistato il titolo di Wimbledon 2019, battendo Roger Federer al termine di una finale incredibile risolta per 13-12 al quinto set. Il serbo, al quinto trionfo sull’erba londinese come Borg, ha raccontato così a caldo le sue sensazioni: “Non so se sia la piu’ eccitante finale che ho giocato ma e’ di certo una delle migliori, contro uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi. Abbiamo avuto tutti e due le nostre possibilita’, ho annullato due match-point a Federer, poi ho vinto tre tie-break su tre: molto strano quello del quinto set sul 12 pari”.
Parole al miele anche per il suo grandissimo avversario di oggi: “Roger ha 37 anni ed e’ un esempio: spero di poter diventare anche io agonisticamente cosi’ ‘longevo’. Ora ho eguagliato Borg con cinque titoli qui a Londra: sono felice, questo e’ il torneo che ho sempre sognato. E’ speciale dividere questo trofeo con mio figlio e i miei genitori, qui in tribuna. Poi, mando un bacio a mia moglie e a mia figlia, che sono rimaste a casa. Grazie a tutti”, ha aggiunto il serbo, sempre piu’ numero uno del mondo.
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Il fuoriclasse serbo ha poi risposto alle domande dei giornalisti presenti in conferenza stampa: “E’ stata probabilmente la partita più mentalmente impegnativa che abbia mai giocato. Ho avuto la partita fisicamente più impegnativa contro Nadal in finale n Australia, è durata quasi sei ore. Ma mentalmente questo era un livello diverso, a causa di tante cose. Sono ovviamente elettrizzato e felicissimo per l’emozione di essere seduto qui di fronte a te come vincitore. La partita poteva andare anche a favore di Roger, serviva e giocava molto bene. Però ho anche avuto un flashback dei due match point salvati agli US Open. Nei momenti più importanti, in tutti e tre i tie-break, se posso dirlo, ho trovato il mio miglior gioco”.
Nole viene poi incalzato sulla rivalità con Federer e Nadal e sulla lotta per chi avrà conquistato il maggior numero di tornei del grande Slam: “Sembra che mi sto avvicinando a superarli, ma anche loro stanno vincendo gli Slam. Ci stiamo battendo a vicenda. Assieme cresciamo e ci evolviamo. Quei due rivali rappresentano probabilmente uno dei più grandi motivi per cui sono ancora in competizione a questo livello. Il fatto che abbiano fatto la storia di questo sport motiva anche me, mi ispira a cercare di fare ciò che hanno fatto e magari a superarli. Se lo farò o meno, non lo so. Quello che ho detto sul campo lo penso davvero: Roger mi ispira davvero per i suoi sforzi alla sua età. Non sono solo un giocatore di tennis, sono un padre e un marito. Devo bilanciare le cose”.
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