Tennis

Wimbledon 2018, Nadal piega un meraviglioso Del Potro al quinto: è in semifinale

Rafael Nadal - foto Adelchi Fioriti

Non basta un fantastico Juan Martin Del Potro per piegare la resistenza di un indiavolato Rafael Nadal. Nel match più bello del torneo il numero 1 al mondo resta in corsa e torna in semifinale ai Championships: 7-5 6-7 (7) 4-6 6-4 6-4 lo score che porta il maiorchino al penultimo atto da giocare contro Novak Djokovic, la sua ventottesima semifinale a livello Slam e la sesta sui prati di Church Road.

Dopo un piccolo momento di difficoltà nel game inaugurale in cui Rafa si ritrova sullo 0-30, lo spagnolo è pressoché perfetto con la combinazione servizio-dritto e inavvicinabile in risposta per Del Potro. Anche l’argentino martella con i due fondamentali ma rischia grosso sul 4-3: Nadal si procura due palle break ma il suo avversario non gli concede la minima chance e il match sale di intensità. Il maiorchino dipinge anche con un paio di rovesci lungolinea e sul 6-5 trova l’allungo decisivo: dopo aver sciupato un primo set point con una risposta spedita lunga, Rafa fa muro sulle sportellate di dritto e costringe Delpo all’errore col colpo meno sicuro per incassare il 7-5.

Il sottile equilibrio stenta a spezzarsi anche nel secondo parziale. Sul 4-3 Nadal il Centre Court accoglie con un mormorio la notizia dell’eliminazione di Federer e persino Rafa attraversa un momento di sbandamento: nell’ottavo gioco perde completamente le distanze col dritto, fino a quel momento perfetto, e manda Del Potro al servizio per il set: sul 5-4, però, anche la torre di Tandil trema e permette allo spagnolo di rientrare. L’inerzia sembra cambiata ancora una volta, si arriva al tie-break con Nadal che scappa via in un paio di casi con il falco e per questioni di millimetri. Il sudamericano sembra spacciato sotto per 6-3 ma il numero 1 al mondo incappa in un sanguinoso doppio fallo sul terzo set point. A suon di prime vincenti Delpo risale la china e sull’8-7 in suo favore raccoglie anche l’aiuto della Dea Bendata con un dritto che risulta letale nella combinazione nastro-riga.

La grande occasione mancata toglie un po’ di sicurezza allo spagnolo e restituisce ossigeno all’argentino. Il primo spinge meno, il secondo veleggia tranquillo nei propri turni ma non riesce a trovare il giusto varco in risposta. Il momento in favore di Del Potro arriva però improvvisamente sul 5-4: al servizio per allungare il terzo set, Nadal va sotto 0-30 sbagliando il serve and volley e poi viene investito dalla violenza del dritto dell’avversario, che spolvera tutte le righe e chiude sul 6-4.

Rafa è nervoso, dopo il primo punto perso nel quarto set ha anche qualcosa da ridire al proprio angolo (“Non distraetemi, devo concentrarmi) ma in suo soccorso arrivano un paio di scivoloni della torre di Tandil: sul 2-2 Juan Martin per due volte perde gli appoggi, lo spagnolo ne approfitta e conquista un pesantissimo break, protetto senza troppi patemi sino al 6-4, nonostante altri due set point mancati in risposta nel nono gioco, per rifugiarsi al quinto.

Ed è qui che la partita da fantastica diventa leggendaria. Tenere il conto degli episodi è impossibile per la frequenza con cui accadono e la bellezza dei colpi dei due protagonisti. Da capogiro il terzo game con tanto di baciamano di Nadal a una spettatrice dopo essere terminato in prima fila per recuperare uno smash, tremende le scivolate di Del Potro spesso e volentieri pizzicato da Rafa con la combinazione drop e passante. Il break che di fatto decide la partita arriva sul 2-2 ma il numero 1 al mondo deve sudarsela fino alla fine: sul 4-3 servono 18 punti e tre palle del 4-4 cancellate per assicurarsi di servire per il match, prima di chiudere con un serve and volley con il suo avversario letteralmente al tappeto. Il fantastico abbraccio tra i due dopo 4 ore 47 minuti è solo la ciliegina in un pomeriggio memorabile a Church Road.

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