Il neo capitano azzurro di Coppa Davis, Filippo Volandri, si sfrega le mani e si gode i suoi talenti. Lorenzo Musetti è reduce dalla prima semifinale in carriera in un Atp 500 ad Acapulco, poi persa con Stefanos Tsitsipas (QUI GLI HIGHLIGHTS), mentre Jannik Sinner si è fermato ai quarti di finale a Dubai dopo aver battuto giocatori importanti come Roberto Bautista-Agut. “Questa settimana non ho dormito per seguire Lorenzo – ha esordito Volandri a La Gazzetta dello Sport -. Sono entusiasta della sua crescita, ha fatto un grande cambiamento con un gran lavoro sul gioco e i risultati si vedono. Il match con Tiafoe è stato quello che mi ha dato i segnali più importanti, perché ha iniziato male ma è riuscito a portarla a casa pur non giocando al meglio“. Anche Sinner ha dato segnali di ripresa dopo qualche acciacco fisico nelle ultime settimane. “Jannik è un patrimonio incredibile per il tennis italiano – prosegue -. Ha più esperienza e non è più sconosciuto come un tempo: gli avversari si preparano meglio quando devono affrontarlo e ora è normale senta anche di più la pressione di dover vincere certi match“.
Sinner e Musetti sono il futuro del tennis azzurro. “Si tratta di giocatori diversi nello stile ma con un approccio simile al tennis – spiega Volandri -. Per entrambi è la priorità assoluta e danno il massimo. Anche caratterialmente sono diversi: Lorenzo è più emotivo, Jannik ha un atteggiamento più freddo“. Ma il capitano di Davis italiano non dimentica il nostro numero uno, Matteo Berrettini. “Lui è un giocatore moderno e potente. Musetti, invece, lo chiamo il ‘difensore’, perché si difende con pazienza prima di sferrare il colpo di grazia. Jannik è il ‘pistolero’, perché si piazza sulla linea di fondo e spara le sue mine“, conclude Volandri.