Simone Vagnozzi, subentrato a Riccardo Piatti nel box di Jannik Sinner, ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport. L’altoatesino è stato sconfitto dal greco Stefanos Tsitsipas nei quarti di finale degli Internazionali d’Italia. Ad inizio secondo set ha anche palesato un fastidio all’anca: “Tutto a posto. Non c’è nulla di grave. Jannik ha fatto un po’di riposo e ha ripreso a lavorare. Durante quella scivolata il muscolo è andato in difesa ma con la fisioterapia si è sistemato. Partiamo in queste ore per Parigi e cominceremo subito ad allenarci regolarmente. È normale che ci siano tante aspettative su di lui. Tutti vorrebbero sempre risultati importanti. Ma siamo nel mezzo di un processo e Jannik è tranquillo, lavora, non si fa travolgere dai sentito dire e cerchiamo di essere tutti molto sereni. Questo non significa che quando giochiamo i tornei non puntiamo alla vittoria”.
Su Alcaraz: “Ne nasce uno ogni tanto. E soprattutto ha avuto un’esplosione molto rapida, bisogna vedere quale sarà il suo sviluppo nei prossimi anni. Jannik ha 20 anni e grandi margini di crescita, è giusto che ognuno continui il proprio percorso e sono sicuro che sarà una bella rivalità per il futuro”. Tornando su Sinner, l’obiettivo dovrà essere quello di potenziarsi dal punto di vista fisico: “Lo sappiamo bene, ma Jannik ha continuato a crescere fino all’anno scorso quindi non si poteva intervenire o si sarebbe rischiato di fare danni. Jannik deve mettere forza mantenendo la rapidità. Non diventerà mai un armadio. Stiamo anche lavorando sul recupero tra un punto e l’altro. Insomma, stiamo facendo un percorso con obiettivi a lungo termine per migliorare tutti gli aspetti ma Jannik è come una macchina di Formula Uno, bisogna fare attenzione a cambiare gli assetti”. Infine una battuta sul loro rapporto: “Procede molto bene, il feeling sta crescendo. Stiamo imparando a conoscerci sempre meglio, lui è davvero un bravissimo ragazzo. Educato, lavoratore, poi non sta fermo un attimo ed è super competitivo. Non vuole perdere a niente, nemmeno a carte”.