Daniil Medvedev ha parlato in conferenza stampa agli US Open 2024 dopo aver battuto Nuno Borges ed essersi conquistato un posto ai quarti di finale del torneo. Questa la sua disamina dell’incontro: “È stata una grande partita da parte mia, anche se Nuno non ha giocato al suo livello migliore, questo a volte succede, è il tennis. Probabilmente non ho giocato il mio miglior tennis né a Cincinnati né a Montreal, non sono stati buoni i primi turni, quindi sono felice di essere riuscito a recuperare quella coerenza nel mio gioco. Nel terzo è migliorato un po’, ma sono riuscito a recuperare dalla pausa. Sono contento del livello mostrato in tutte queste partite, ma so che più si avanza, più gli avversari saranno duri“. Sul suo avversario, il russo ha detto: “Oggi ha giocato peggio, lo si vede dalle statistiche, dove ha commesso tanti errori non forzati e doppi falli. Qui fanno tutti doppi falli, avrà a che fare con le condizioni delle palle. Nel mio caso sono riuscito a servire molto meglio rispetto ai giorni precedenti, quindi non gli ho dato la possibilità di contrattaccare. Secondo me Nuno è più un giocatore offensivo, tante volte decide lui la direzione del gioco, ma oggi ha fallito. Alla fine la partita è andata a mio favore, quindi ne sono felice“.
Medvedev ha poi proseguito: “Nel tennis è importante pensare che arriverà sempre una nuova opportunità, anche se non è sempre facile crederci. Succede anche il contrario, puoi arrivare dalla vittoria di uno Slam o di un ATP 500, ma la settimana successiva perdi al primo turno di un Masters 1000, in quel momento hai già dimenticato il tuo titolo a causa di quella sconfitta. È importante continuare a spingere sempre, giochiamo tutte le settimane o quasi su questo circuito, tutti siamo in viaggio, ci alleniamo e avanziamo. Più si complica il discorso mentale e più partite e tornei di seguito perdi. Abbiamo visto questo in alcuni giocatori dopo i Giochi Olimpici, quanto sia difficile spingere senza sosta, quindi un buon consiglio sarebbe quello di cercare di evitare l’esaurimento e spingere ogni settimana“.
La conferenza stampa del russo è continuata: “Ogni anno è estenuante, ma con i Giochi Olimpici sapevamo che sarebbe stato un po’ più difficile perché a ciò si è aggiunto il cambio di superfici tra erba, terra battuta e poi cemento. Naturalmente, più si va avanti alle Olimpiadi, più difficile sarà in seguito, e in poco tempo devi decidere se giocare a Montreal oppure no, anche se a volte il forfait in quel torneo è per ovvi motivi. Carlos è venuto a Cincinnati e ha perso presto, forse gli è mancata un po’ di fiducia. Nel tennis ci sono tanti dettagli che non puoi prevedere, nel mio caso non ho giocato come avrei voluto a Montreal e Cincinnati, ma sapevo che venendo qui avrei dovuto ripartire. Ogni volta che arrivi in un posto nuovo vorresti ricominciare da zero, ma a volte è difficile. Questa volta sto riuscendo a farlo bene“.
Il numero 5 Atp ha risposto poi a una domanda sul perché abbia giocato meglio quest’anno negli slam rispetto agli altri tornei: “Non ho alcuna spiegazione, ma se me lo chiedi, preferisco giocare meglio negli Slam, quindi è una buona cosa. Preferirei sicuramente giocare meglio in qualche altro torneo, ma sai, ho ottenuto dei buoni risultati a Indian Wells o Miami, forse a Madrid se non mi fossi infortunato. Sento di avere motivazione in ogni torneo a cui gioco, ma potrei darti dieci diverse ragioni o scuse sul motivo per cui ho perso ogni partita. Spero di continuare a giocare meglio negli Slam e di fare un po’ meglio anche nel resto dei tornei”. In chiusura, Medvedev ha parlato poi del possibile incrocio con Jannik Sinner, che poi si è rivelato tale: “Cercherò di pensare alla nostra ultima partita a Wimbledon, più che agli Australian Open. Abbiamo avuto partite molto difficili, tranne un paio, come quella di Miami. In qualche modo conosciamo il nostro gioco, sappiamo cosa metteremo sul tavolo, molte volte si tratta della decisione che prendi su una palla break, di sorprendere o anticipare ciò che fa l’avversario. So che se voglio batterlo devo dare il massimo, cosa che sono riuscito a fare un paio di volte“.