Tra Lorenzo Musetti e gli US Open finora non è mai scattata la scintilla, quantomeno da quando è nel tour professionistico. Se infatti nel corso della sua carriera junior il tennista carrarino riuscì a raggiungere una finale, persa per mano del brasiliano Seyboth Wild, da pro il miglior risultato è rappresentato dal terzo turno raggiunto nel 2022. Lo scorso anno una disastrosa sconfitta al quinto set patita dal qualificato francese Droguet, mentre alla sua prima partecipazione nel 2021 venne eliminato da Reilly Opelka.
Ecco, il nome del big server statunitense lo ritroviamo anche quest’anno nell’analisi del tabellone capitato a Lorenzo, testa di serie numero 18 del seeding. Sarà infatti il 26enne tennista di casa l’avversario d’esordio per l’azzurro, che si presenta questa volta a Flushing Meadows in piena fiducia e nel miglior periodo della carriera. Gli ultimi tre mesi sono stati i più belli per l’allievo di Simone Tartarini, caratterizzati da una continuità di prestazioni e risultati che non si erano mai visti. Semifinale a Stoccarda, poi finale al Queen’s, ancora semifinale a Wimbledon, finale a Umag e la ciliegina sulla torta della medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Parigi. Difficilmente il nostro classe ’02 si sarebbe potuto immaginare un’estate migliore di questa qualche mese fa. E invece eccolo lì, pronto a ricoprire un ruolo da protagonista anche sotto le luci di New York.
L’accoppiamento con Opelka a primo impatto provoca qualche trauma e un po’ di paura nell’animo dei tifosi di Musetti. Tre i precedenti tra i due, con l’azzurro che non è mai riuscito a vincere un set tra Roma, Indian Wells e la già citata edizione 2021 dello Slam americano. Dal punto di vista prettamente tecnico, Opelka rappresenta quella tipologia di giocatore che crea problemi a Musetti, il quale non è in grado di prendere ritmo ed entrare in partita a livello di colpi ma anche di testa. Uno di quegli incontri in cui bisogna armarsi di pazienza sperando in un passaggio a vuoto al servizio dell’avversario. Allo stesso tempo, però, bisogna essere oggettivi e sottolineare come l‘Opelka attuale è il lontano parente di quello top-20 di qualche anno fa. Un grave infortunio all’anca lo ha costretto a uno stop lunghissimo, poi è arrivato anche un problema al polso. E’ tornato a luglio dopo uno stop di quasi due anni e la buona notizia è che il fisico al momento regge, visto che questo sarà il sesto torneo di quest’estate. Per ora, invece, i risultati anche prevedibilmente, ancora non arrivano: una semifinale sull’erba di Newport, poi sul cmento due sole partite vinte al cospetto di quattro sconfitte tra Atlanta, Washington, Cincinnati e Winston-Salem.
Musetti non può che partire con i favori del pronostico in questa sfida che gli regalerebbe poi la possibilità di sfidare il vincente di Nishioka-Kecmanovic al secondo turno. Anche questo, comunque, un altro incontro da non sottovalutare, con due giocatori magari non nel miglior momento delle rispettive carriere, ma che sul cemento all’aperto ci sanno giocare. L’obiettivo è quello di raggiungere il terzo turno e dar vita a quella che sarebbe una sfida imperdibile contro Holger Rune. I due giovani talenti si sono affrontati un paio di volte nell’ultimo anno e mezzo e in entrambe le occasioni ha avuto la meglio il danese classe ’03 in due set. Questo, però, è un altro Musetti. E chissà che non possa arrivare il miglior risultato di sempre a New York, un ottavo contro presumibilmente Sascha Zverev…