Sara Errani e Andrea Vavassori approdano in finale del doppio misto degli US Open 2024, in corso sui campi in cemento di Flushing Meadows. La romagnola e il piemontese diventano così la prima coppia italiana di sempre in una finale in un misto di una prova Major. Nella notte i due azzurri hanno sconfitto in semifinale gli statunitensi Tyra Grant e Aleksandar Kovacevic con il punteggio di 6-3 7-5 in un’ora e 14 minuti di gioco. Per la conquista del titolo affronteranno altri due americani, ovvero Taylor Townsend e Donald Young, che hanno sconfitto l’indonesiana Aldila Sutjadi e l’indiano Rohan Bopanna 6-3 6-4.
Prima di Errani e Vavassori solo altri tre italiani si erano spinti così lontano nei misti dei vari Major ma sempre separati. Nella storia degli Slam, infatti, si sono registrati i due successi di Nicola Pietrangeli al Roland Garros del 1958, con la britannica Shirley Bloomer, e di Raffaella Reggi agli Us Open del 1986, con lo spagnolo Sergio Casal. Inoltre c’era stata anche la finale persa, la prima di sempre nei Major, da Uberto De Morpurgo, con la statunitense Elizabeth Ryan, contro le due leggende francesi Suzanne Lenglen e Jean Borotra.
“Si vive di emozioni e vincere partite del genere ti lascia dentro qualcosa di diverso e speciale. A volte il misto non viene molto considerato ma fare una finale o vincere uno Slam, in qualsiasi specialità, è una cosa incredibile. Avere la possibilità di scrivere il tuo nome nell’albo d’oro di un torneo con questa storia e questa tradizione è sempre speciale. E poi è speciale aver ottenuto questo risultato accanto a Sara“. Così Andrea Vavassori dopo aver ottenuto il pass per la finale del misto agli Us Open. Entusiasta anche la romagnola: “Voglio bene al Vava, ci divertiamo moltissimo a giocare insieme. Abbiamo un carattere simile, andiamo d’accordo e in campo mettiamo una bella energia. Lei mi fa stare bene, è una persona su cui posso contare per tutta la partita, non ha mai passaggi a vuoto e vederla sempre positiva e lottare in modo costruttivo mi aiuta molto“. Errani ha poi concluso: “Lui a rete è il più forte di tutti. Quando ci alleniamo è bellissimo vedere come si muove nei pressi della rete e gli esercizi che fa con suo padre. Se potessi copierei tutto. Aver visto i tempi con cui si muove e quanto rimane lì vicino alla rete mi ha migliorato. Già dalla prima volta a Wimbledon, dopo il primo allenamento, credo di aver imparato molto anche solo osservandolo e questo mi ha aiutato moltissimo anche alle Olimpiadi“.