La partita perfetta, “l’unico modo per batterlo”, permette a Daniil Medvedev di superare Carlos Alcaraz 7-6(3) 6-1 3-6 6-3 e di conquistare l’accesso alla finale degli US Open contro Novak Djokovic, a due anni dal trionfo del russo nell’ultimo atto del 2021. “Avevo detto che mi sarebbe servita una partita da 11, su una scala da 0 a 10. A parte il terzo set, ho giocato da 12”, le parole a caldo del russo, costretto a cancellare due palle break nel quarto game del primo set. Da qui però il suo rendimento sale vertiginosamente: tiene due volte di fila a zero il servizio e nel momento decisivo è il più lucido, vincendo il tie break sul 7-3. Un’iniezione di fiducia a tutti gli effetti e L’autostima si riflette nell’andamento del secondo set. Alcaraz sembra subire il contraccolpo, subisce il break in apertura e deve annullare due palle del 4-0. Medvedev conferma il break di vantaggio, tenendo a zero la battuta e strappa nuovamente il servizio, chiudendo poi sul 6-1.
Dopo una pausa, Alcaraz sembra ritrovare confidenza con i ritmi e gli spazi della partita. A fare la differenza è il break nel quarto game, Medvedev annulla due set point, ma alla fine lo spagnolo riesce a chiudere. Non basta. E non basta nemmeno l’orgoglio nel quarto set, una battaglia di nervi durata 47 minuti, che vede il russo cancellare tre palle break, prima di strappare il servizio ad Alcaraz alla seconda occasione a disposizione. Lo spagnolo riesce anche a procurarsi tre chance per pareggiare il conto nell’ultimo game della partita, ma a fare festa è Medvedev al quarto match point di una delle sue migliori gare in carriera. Si tratta della sua terza finale allo US Open dopo quella persa contro Rafa Nadal nel 2019 e quella, invece, vinta del 2021 contro Djokovic, che contro il russo proverà a festeggiare nel migliore dei modi il ritorno alla posizione di vertice del ranking Atp. Medvedev sa che avrà bisogno di un’altra prestazione perfetta. “Lui ha vinto 23 Slam e io uno solo – ha detto -. Quando l’ho battuto nel 2021 ho giocato al di sopra dei miei standard e per ripetermi dovrò farlo di nuovo. Non c’è un altro modo”.