[the_ad id=”445341″]
Novak Djokovic di umano ha poco. Dovrebbe essere ormai chiaro un po’ a tutti, ma il erbo ci tiene evidentemente a ribadire il concetto e agli US Open 2023 trionfa dopo aver sconfitto in tre set Daniil Medvedev con il punteggio di 6-2 7-6(5) 6-3. Un atto conclusivo intenso, giocato a ritmi elevatissimi da entrambi i finalisti e che ha avuto bisogno di 3h e 17′ per la disputata di tre soli parziali. Djokovic scrive un altro pezzo importante della storia di questo sport, vincendo 3 tornei dello Slam su 4 stagionali a 36 anni, eguagliando Margaret Court a quota 24 successi e torna alla vittoria in quel di New York dopo ben cinque anni di digiuno, prendendosi anche la rivincita della finale persa due anni fa qui contro il russo. Una partita preparata alla grande dal punto di vista tattico da parte del classe ’87, abile a cercare spesso la rete e protagonista di una prestazione di alto livello nei pressi di essa.
Un primo set e mezzo in cui il serbo è stato quasi perfetto, concedendo nulla al suo avversario. Poi, il momento di difficoltà nella fase finale della seconda frazione. Un leggero calo fisico, anche fisiologico dopo un’ora e mezza giocata a ritmi imponenti, che però, evidentemente, non è in grado di intaccare la solidità mentale del campione di Belgrado. Nelle fasi cruciali del parziale esce più volte dalle sabbie mobili Nole, che annulla anche un set point sul quale Medvedev poteva fare di più, prima di aggiudicarsi il tie-break. Nel terzo set il prossimo n°1 della classifica ATP va subito avanti, permette al russo di rientrare, ma alla fine riesce in ogni caso a trovare un nuovo allungo che gli permette di chiudere in tre set.
PRIMO SET – Si inizia a fare sul serio sin dalle prime battute, con scambi interminabili proprio come era facile prevedere basandoci sui tanti scontri diretti tra i due. Djokovic mette a segno due aces nel game d’apertura e tiene a trenta, poi gioca un ottimo game di risposta e trova immediatamente il break. La partenza è favorevole al serbo, molto solido al servizio e anche intelligente nel proporre una strategia piuttosto varia al suo avversario. A scambi lunghi e ad alta intensità, con uno che arriva a 36 colpi, Nole appena può alterna discese a rete che sortiscono anche buoni risultati (80% di punti nel set). Medvedev annulla due set point sul 2-5 giocando nel modo giusto in entrambe le occasioni, ma Djokovic chiamato a servire per chiudere il set non sbaglia: 6-3 in 48′ di gioco senza aver concesso alcuna palla break all’avversario.
SECONDO SET – Il secondo parziale si apre con un Medvedev ancora in difficoltà, ma sempre molto combattivo. Il russo nei suoi primi quattro turni di battuta è costretto tre volte ai vantaggi e una volta a recuperare da 0-30, ma riesce sempre a salvarsi, anche grazie alle prime di servizio che entrano nei momenti più opportuni. Al contrario, dall’altro lato della rete c’è un Djokovic solidissimo che nei suoi primi tre turni di battuta non perde un singolo punto. Nella fase centrale, però, cambia qualcosa. Gli scambi sono sempre giocati a ritmi elevati e Djokovic inizia ad accusare forse un po’ di stanchezza. Sul 3-4 arrivano le prime difficoltà, ma annulla una palla break con un serve and volley miracoloso e chiude anche i successivi due punti a rete.
Ora è il russo a tenere più facilmente i propri turni, mentre la seconda testa di serie del tabellone è sempre più in difficoltà. Sul 4-5 tiene a trenta, ma sul 5-6 ha bisogno di un game da 12 minuti per raggiungere il tie-break dopo aver annullato un set point sul quale Medvedev poteva fare decisamente di più, non scegliendo bene l’angolo del passante poi parato a rete dall’avversario. Il tie-break è però l’epilogo più giusto per questa frazione. Medvedev mette la testa avanti, ma si cambia campo sul 3-3. Il russo vince un altro punto che ha dell’incredibile e che lo porta sul 5-4 ma Djokovic, lo sappiamo, ha sette vite, forse di più. Tre punti di fila, con errore di rovescio del russo sul set point e dopo 1h e 45′ di set va avanti due parziali a zero.
TERZO SET – Dopo un secondo set senza break basta poco per avere i primi sussulti nel corso della terza frazione. Djokovic con l’inerzia ora tutta dalla sua è il primo a trovare l’allungo, sfruttando un passaggio a vuoto di Medvedev nel quarto game. Il serbo sale 3-1 e pare abbastanza indirizzato verso il successo quando arriva il game più brutto della sua partita che gli costa il primo break della sfida e permette a Medvedev di rientrare. Tutto da rifare, ma non c’è problema. Dal 30-0 per il suo avversario, Nole infila quattro punti di fila e torna di nuovo avanti di un break, il terzo consecutivo del parziale. Un giocatore come Djokovic ti permette di rientrare una volta, non di più. La zampata è quella decisiva, questa volta. Ci prova a chiudere già sul 5-2, ma Medvedev infila quattro punti di fila al servizio dallo 0-30. Ma nel momento in cui deve servire per il match sul 5-3 chiude al primo match point.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]