Si comincia a fare sul serio. La settima giornata degli US Open 2022 propone gli ottavi di finale della parte alta del tabellone maschile e di quella bassa del femminile. Matteo Berrettini è uno dei due azzurri rimasti in gara insieme a Jannik Sinner. Per la terza volta negli ultimi quattro anni cercherà di guadagnarsi l’accesso ai quarti di finale dello Slam statunitense. Il piatto forte di giornata, però, è lo scontro tra Daniil Medvedev e Nick Kyrgios, che s’incontrano per la seconda volta quest’anno a livello Major. Tante partite interessanti tra le donne, dove praticamente tutte hanno la possibilità di poter arrivare in fondo. Andiamo ad analizzare su cosa focalizzarsi in questo day 7 newyorkese.
SEMPRE BERRETTINI – Matteo Berrettini contro Alejandro Davidovich Fokina al quarto turno degli US Open ed è subito Montecarlo dell’anno scorso. Era il secondo turno. L’azzurro si presenta dopo il delicato infortunio agli addominali accusato in Australia prima dell’ottavo di finale a Melbourne con Stefanos Tsitsipas. Come è normale che sia, fornisce una prestazione con tantissime ombre e quasi zero luci soccombendo in due set. Dopo questa sconfitta, che gli fa malissimo moralmente nonostante non dipenda totalmente da lui, arriva la stagione d’oro dell’italiano culminata con la finale a Wimbledon a luglio. Più di un anno dopo, Berrettini sta decisamente meglio.
Gli infortuni ci sono sempre, a Londra ci si è messo anche il Covid-19 ma a livello Slam la regolarità del romano fa spavento. Basti pensare che negli ultimi due anni, ritiri a parte, ha perso solamente da Novak Djokovic e Rafael Nadal e sempre nelle fasi più avanzate del torneo. Adesso per lui c’è il funambolico spagnolo, contro cui partirà favorito e, quasi certamente, memore di quel caldo e triste pomeriggio nel Principato. Davidovich è un iberico atipico. Preferisce le superfici veloci e possiede un tennis assolutamente imprevedibile ed estetico, diverso da quello della maggior parte dei suoi connazionali.
È un giocatore da exploit, che ti può fare finale in un Masters 1000 ma poi perdere al primo turno per quattro volte di fila. Per Berrettini sicuramente incontrarlo in una fase calda di un torneo, dove ha già inglobato fiducia e sicurezza, può essere uno svantaggio. Eppure, nonostante sia negli ottavi di finale dello Slam newyorkese, la sensazione aleggiante è che ancora non si sia visto il miglior Berrettini, almeno sotto il profilo tecnico. Ciò esalta in vista del proseguo del torneo e soprattutto deve far capire ed apprezzare ancora di più il peso che ormai ha assunto in palcoscenici di questo tipo.
PAZZIA LUCIDA – L’ottavo di finale tra Daniil Medvedev e Nick Kyrgios agli US Open è una pazzia, però lucida. Mai banali e quasi sempre spocchiosi nelle conferenze stampa, mai monotoni e costantemente sopra le righe sul terreno di gioco. Uno lotta per sé stesso, l’altro per la sua gente, che non vede l’ora di riabbracciare al suo ritorno in patria. Il russo sa di non essere amato e nemmeno pretende di esserlo. L’australiano è il beniamino delle folle e del loro affetto si nutre durante le sue partite. Ma questa loro ‘follia tennistica’ è sana, almeno stando alla loro prima settimana newyorkese. Una volta messo piede su quel campo stanno riuscendo a dimenticare tutti i dubbi e le pressioni con cui sono sbarcati nella capitale statunitense.
Medvedev, un primo posto nel ranking ed un titolo da confermare, e Kyrgios, un ragazzone voglioso di dimostrare al mondo intero che il periodo delle bambinate e delle sventatezze è finito per davvero. Ingiocabili al servizio, costanti e solidi durante lo scambio, ammirabili per qualche inevitabile e ben accetta digressione poetica, entrambi stanno impressionando per concentrazione e focalizzazione sull’obiettivo. Vederli uno contro l’altro è quasi un delitto perché era un incrocio a cui si meritava di poter assistere ben più avanti. Attenzione a non farsi ingannare dai precedenti, che vedono il tennista aussie in vantaggio per 3-1.
L’unico scontro diretto al meglio dei cinque set, infatti, se l’è aggiudicato il sovietico agli scorsi Australian Open. C’è da dire che, in quell’occasione, c’era un Kyrgios totalmente allo sbaraglio, non allenato e poco predisposto alla lotta dopo un periodo di pausa dal circuito tra problemi fisici e di vita. Difficile fare un pronostico. Ragionando di testa forse il favorito è Medvedev. Ascoltando il cuore, però, non si può non sperare che l’australiano vada avanti. Questa sua nuova versione professionale ed apparentemente seria attrae e non poco. Se c’è uno che può pensare di fare il colpo contro il numero uno del mondo, quello è lui. E non sono in molti quelli che possono permetterselo.
GLI ALTRI MATCH – In campo maschile il norvegese Casper Ruud e lo spagnolo Pablo Carreno Busta sembrano partire favoriti rispettivamente contro il lucky loser francese Corentin Moutet ed il russo Karen Kachanov. Tra le donne sono tutte e quattro partite intriganti. La meno nobile è quella tra Caroline Garcia ed Allison Riske, con la francese che dovrebbe avere vita facile nonostante la regolarità dell’americana. Match dallo spartito simile è quello tra la diciottenne statunitense Cori Gauff e la cinese Shuai Zhang. L’asiatica è in forma ma tutto fa pensare ad una comoda vittoria della finalista del Roland Garros.
La russa Liudmila Samsonova sembra letteralmente ingiocabile, lei che è arrivata a New York con in tasca due titoli di fila. Ora trova quell’Ajla Tomljanovic che una manciata di ore fa ha posto fine alla carriera di Serena Williams. Qui molto dipenderà da quante energie soprattutto mentali sono rimaste nel serbatoio dell’australiana dopo una notte estremamente dispendiosa sotto il punto di vista psicologico. Un’altra sovietica da tenere particolarmente d’occhio è Veronika Kudermetova, che sta prendendo a pallate le sue avversarie da lunedì. C’è curiosità di vederla all’opera agli US Open contro la tunisina Ons Jabeur, giocatrice che potrebbe metterla in difficoltà con le sue variazioni.