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Daniil Medvedev ha ottenuto il primo Slam in carriera, gli Us Open 2021, trionfando in finale contro Novak Djokovic per 6-4, 6-4, 6-4. Passivo significativo a discapito del numero uno del mondo, dominato da un punto di vista puramente tattico, oltre che inusualmente tecnico. Dopo la finale senza storia agli Australian Open tra i due interpreti, con Djokovic agevolmente vittorioso in tre parziali, pensare a un successo del russo senza lasciarsi set alle spalle sarebbe stato folle, quantomeno alla vigilia. Percentuali con la prima importanti e servizio sempre letale per quanto concerne Medvedev, mentre diametralmente opposta la situazione in riferimento a Djokovic. Il numero uno al mondo ha sofferto eccessivamente, forse, le pressioni di un match che avrebbe consegnato un significato diverso alla sua carriera, speciale. Chance di Grande Slam e di superare Roger Federer e Rafael Nadal per numero di titoli Slam conquistati: tutto sfumato per opera del diabolico Medvedev.
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L’OCCASIONE DELLA VITA
Non considerando nel dettaglio la performance assolutamente perfetta del talentuoso moscovita, ai limiti dell’umano sia in difesa che in attacco, Djokovic è apparso semplicemente lontano da se stesso. Contratto, timido, sin troppo teso, strategicamente fallimentare: il nativo di Belgrado ha concesso a Medvedev…di vestire i panni di Djokovic. Non solo leggerezze tecniche, peraltro molteplici e in momenti delicati del confronto, ma in toto gravissimi errori concettuali. La mente di Djokovic è stata probabilmente offuscata dal magnifico bottino in palio: vi era la possibilità non solo di scrivere un capitolo della storia del tennis, ma concretamente di rappresentare questo sport più di ogni altro interprete. Djokovic ha perso una partita importante, forse la più rilevante della sua sensazionale carriera, ma certamente tenterà di reagire nel migliore dei modi e rincorrerà sempre nuovi record. Dal canto suo, Medvedev, dopo anni di risultati convincenti, ha effettuato il decisivo passo per entrare nell’Olimpo dei migliori di sempre. Un anno dopo Thiem, ecco anche il russo tra i ‘nuovi’ del tennis contemporaneo…aspettando Alexander Zverev e Stefanos Tsitsipas. Forse non era l’occasione della vita, nel suo caso, ma Medvedev ha pensato correttamente: “Perché rischiare?”.
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