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Us Open 2021, l’analisi del tabellone femminile: Giorgi, tutto o niente. Barty sul velluto?

Camila Giorgi - Foto Ray Giubilo

Gli Us Open 2021 rappresenteranno l’ultimo Slam della stagione attualmente in corso, ciliegina sulla torta dello swing statunitense sul cemento. Gli accoppiamenti derivati dal sorteggio del tabellone principale sono particolarmente interessanti e, considerando il momento particolare, le varianti sembrerebbero poter essere sempre maggiori. L’annuncio di forfait da parte di Serena e Venus Williams è certamente significativo, sia per definire il lento tramonto di un’epoca trionfante, sia da segnale diretto alle top player del circuito. La positività al Coronavirus di Sofia Kenin, invece, ha portato via una potenziale pretendente al trono di New York, sebbene non particolarmente brillante durante l’annata di riferimento. Naomi Osaka non vive il miglior periodo della propria carriera, anche per motivazioni extra-campo. E allora, cosa c’è dopo? Un mondo diverso, dopo tutte possono dire la loro a qualsiasi livello? Non esattamente.

ASHLEIGH BARTY

Forma fisica eccellente, mentalità da campionessa, freddezza nei momenti clou, genericamente personalità e, innegabilmente, talento. Qualora manchino uno di questi fattori, il successo non solo sarà difficile da conquistare, ma in generale inafferrabile in certi palcoscenici. Non è falso sostenere vi siano casi di exploit una tantum nel tennis, ma chi trionfa, nella maggior parte dei casi, è la giocatrice più completa. Paradossalmente, essere la tennista tecnicamente più dotata del circuito non basta, perché questo sport si compone di frangenti e bisogna saperli tenere ben stretti in ogni modo, in qualsiasi istante. Chi sta riuscendo meravigliosamente in questa operazione, scanso infortuni, è Ashleigh Barty, elegante esponente del movimento australiano. Barty non è la più potente, non è la più veloce, non gioca il tennis più complesso; le vittorie della nativa di Ipswich sono il trionfo della semplicità. In breve, far ciò che si deve fare, con in potenza varianti tecnico-tattiche diversificate, quando e perché si deve fare, credendo in uno spartito.

IL MONTEPREMI 

Barty sfiderà Vera Zvonareva all’esordio, una veterana del circuito Wta che non disdegna le battaglie. Ottimo servizio e colpi da fondocampo potenti, la russa tenterà di limitare il repertorio di colpi dell’australiana non offrendole ritmo di gioco. L’incostanza alla battuta e l’emotività, però, potrebbero frenare una Zvonareva non più esaltante sul veloce; Barty, difatti, ha innegabilmente un buon piano per vanificare il gioco potente di giocatrici del calibro della russa, dunque primo turno tutto sommato agevole. A seguire, per l’australiana, una tra Clara Burel e Clara Tauson ed eventualmente, al terzo turno, Veronika Kudermetova, testa di serie numero 29. Anch’ella russa, la giovane Kudermetova ha nel rovescio il suo miglior colpo e, se in giornata, può infastidire qualsivoglia collega. La solidità di Barty, recentemente trionfante a Cincinnati, non sembrerebbe lasciar spazio a una eliminazione prematura.

ARYNA SABALENKA

Compiendo un fantomatico salto verso la parte bassa del tabellone, ecco che troviamo Aryna Sabalenka. La tennista bielorussa non ha un feeling eccezionale con gli appuntamenti Slam e, in generale, si può definire come ‘incompiuta’. Tenendo in considerazione la giovane età, classe ’98, la tennista di Minsk possiede una velocità di palla semplicemente incontenibile avversaria; violenza dei colpi, però, non affiancata da una gestione perfetta degli stessi. Spesso nervosa, molto autocritica e in generale poco incline ad accettare le prodezze delle avversarie, Sabalenka si perde in un bicchier d’acqua sapendo benissimo di poterlo bere con relativa semplicità. Esordio contro l’insidiosa Nina Stojanovic e poi, rispettando il pronostico, prima Tamara Zidansek e successivamente Danielle Collins. Parte di main draw infuocata, questo è sotto gli occhi di ogni appassionato, ma c’è una certezza; se Sabalenka riesce a rendere…da Sabalenka, la bielorussa non può porsi limiti.

CAMILA GIORGI 

Dopo le prime due del seeding, da attenzionare la situazione delle italiane. Immediatamente un big match per Camila Giorgi, la quale dovrà vedersela con Simona Halep, pluricampionessa Slam. Difficile pensare a un sorteggio peggiore per quanto concerne l’esordio, ma la maceratese ha dimostrato un atteggiamento in campo differente da alcuni mesi, a partire da Eastbourne, così come la romena è stata limitata da una forma fisica precaria. Pronostico non a favore di Giorgi, ma, qualora l’azzurra in questione performasse come a Eastbourne/Montreal, amministrando al meglio i propri colpi straripanti, perché non sognare? L’italiana ha eliminato giocatrici di un certo livello come Karolina Pliskova e Petra Kvitova, dimostrando di non temere il confronto con grandi interpreti del tennis moderno, ma, anzi, esaltandosi in appuntamenti prestigiosi. Possibile secondo turno con Ann Li e terzo turno con Elena Rybakina, con qualificazione credibile alle fasi calde del torneo. Quindi tutto o niente, riassunto della carriera attualmente in evoluzione di Giorgi.

JASMINE PAOLINI E MARTINA TREVISAN

Jasmine Paolini e Martina Trevisan, invece, fronteggeranno Yaroslava Shvedova e Coco Vandeweghe. Sfida alla portata della prima citata, quantomeno sulla carta, considerando il suo ottimo stato di forma e la condizione fisica non ottimale della kazaka. Trevisan, invece, dovrà tentare di uscire da un periodo grigio, seppur la giocatrice di casa non sarà d’accordo. Vandeweghe è dotata di un servizio violento e di una fluidità di colpi notevole, sebbene recentemente abbia sofferto per problemi allo stomaco e non sia al massimo. Tutto aperto dunque, Paolini e Trevisan possono realisticamente puntare al secondo turno; ad aspettarle, da favorite, Vika Azarenka e Belinda Bencic.

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