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Una finale epica, durata ben 4h e 51’, ma che alla fine vede trionfare il favorito della vigilia: Rafael Nadal conquista il suo quarto US Open della carriera (il 19° torneo dello slam, a -1 da Federer) superando per 7-5, 6-3, 5-7, 4-6, 6-4 il russo Daniil Medvedev, al quale vanno fatti senz’altro i complimenti per aver recuperato una partita che sembrava finita dopo due set, senza mai mollare e dimostrando tutte le sue qualità, costringendo lo spagnolo quasi a snaturarsi, ma sul più bello le energie del tennista di Mosca sono venute meno. Con la vittoria Nadal avvicina la vetta della classifica, portandosi a meno di 1000 punti da Djokovic, mentre Medvedev risale la classifica fino al quarto posto, scavalcando Thiem.
LA CRONACA – Nadal fa capire fin da subito che, quando gli scambi si allungano, può sempre trovare la soluzione vincente (specie se, come in occasione del secondo punto del match, Medvedev preferisce attaccare sul dritto dello spagnolo). Un doppio fallo e due errori del maiorchino fruttano al russo la prima palla break dell’incontro già nel primo game (con tanto di time violation per Nadal, nel punto successivo): il numero 2 del mondo si salva però e si porta 1-0 sul dritto di Medvedev che si stampa sul nastro. Il russo prova ad abbreviare gli scambi il più possibile – sfruttando al massimo i colpi in lungolinea -, e ciò gli vale una seconda palla break sull’1-1, spingendo bene sulla seconda di servizio del maiorchino, che si trasforma in 2-1 quando Nadal non trova l’impatto con il dritto inside-in che si insacca in rete. Ma la tattica di Medvedev si scopre non appena Nadal gioca traiettorie più alte e profonde con il classico dritto arrotato che ormai è un marchio di fabbrica del numero 2 del tabellone e del mondo. Alla prima chance arriva l’immediato controbreak dello spagnolo che recupera sul 2-2. Sul 4-3 Medvedev cerca ancora di variare con i cambi in lungolinea, ma il back di rovescio di Nadal mette il russo parecchio in difficoltà costringendolo a due errori di fila con il dritto che consegnano allo spagnolo due delicate palle break: chance che lo spagnolo non ha di fatto la possibilità di giocarsi, perché il tennista nativo di Mosca va solo di serve and volley e le annulla con maestria a rete, chiudendo il game ai vantaggi (non prima di salvarsi su un’altra palla break). Sul 5-4 il russo rischia di complicarsi da solo il primo set, avanti 40-15, salvandosi solo grazie al servizio (e agevolato da un Nadal che da destra risponde in braccio al giudice di linea più esterno) dopo 14 punti. Il bel gioco di Medvedev non gli consegna giustizia contro un maiorchino mai domo e capace di aggredire l’avversario in risposta (cercando poi a sua volta la discesa a rete), conquistando due set point che, trasformato il secondo, gli regalano il primo set per 7-5.
Il moscovita prova subito a reagire, procurandosi una palla break nel game iniziale del secondo set, ma Nadal è cinico ed evita guai. Sul 2-1 lo spagnolo approfitta di alcuni errori gratuiti dell’avversario per salire subito 0-40: Medvedev però non molla, continua a macinare accelerazioni su accelerazioni e le annulla tutte e tre, chiudendo il game in suo favore non prima di salvarne una quarta ai vantaggi. Le difficoltà nei turni al servizio di Medvedev proseguono, malgrado che sullo 0-30 il russo riesce a salvarsi con una demi-voleé a dir poco fortunosa, che però non gli evita di fronteggiare due palle break. Stavolta il break arriva, su un altro errore di dritto del tennista di Mosca che manda Nadal avanti 4-2, che in pochi secondi si trasforma in 5-2. Medvedev accorcia sul 5-3 e si porta 15-30 mettendo apparentemente pressione allo spagnolo, che però non trema e con uno splendido rovescio incrociato rimonta e pone fine anche al secondo parziale, chiuso sul 6-3 dopo quasi 2h di gioco.
Dimostrando di non voler mollare neanche con una situazione di punteggio decisamente sfavorevole con una difesa straordinaria nel punto che apre il terzo set, Medvedev trova subito quei punti diretti al servizio che forse nel corso dei primi due parziali sono un po’ mancati. Ma la stanchezza inizia a farsi sentire e le accelerazioni del russo fanno sempre meno male a Nadal che resiste, allunga gli scambi e colpisce appena può (o sfrutta gli errori, per sfinimento, del moscovita), trovando nel quinto game il break che gli apre la strada anche nel terzo set. Due magie di rovescio (una delle quali è un passate incrociato da lontanissimo che buca lo spagnolo) avvicinano Medvedev al controbreak, prima sullo 0-30 poi con due palle break, con il serve-and-volley Nadal si salva ma ne concede una terza che è fatale, consentendo così al russo di riagganciare la parità. Con i denti Medvedev resta aggrappato al set a suon di magie tanto da fondo campo quando a rete, finché il fato e la sua qualità gli regala la chance di far suo il set: sul 6-5 il numero 5 del mondo si porta 0-40 ed alla seconda possibilità, con il rovescio lungolinea, vince il parziale e allunga la partita.
Nel quarto set, se possibile, lo spettacolo si alza ancora di più, tra una palla break salvata con tenacia da Nadal nel secondo game (chiuso poi con un ace a 201 km/h), e le discese a rete tanto imprevedibili quanto efficaci del russo, che trema andando sotto 0-30 sull’1-1 ma poi chiude il game per il 2-1. Lo stesso Medvedev va in difficoltà sul 2-2 ma resta vivo nel match annullando due palle break, pur non riuscendo a scalfire i turni di servizio dello spagnolo. Nadal cerca energie supplementari con le urla del pubblico, mentre Medvedev continua a regalare prodezze inattese (vedi passante di rovescio in top da sotto rete che lascia fermo Nadal). Il maiorchino paga un errore di dritto nel momento più delicato del set, al servizio sotto 5-4, che manda il russo a set point, trasformato con una strepitosa risposta di rovescio. E incredibilmente, o meglio, grazie ad una partita di livello assoluto da parte di Medvedev, si va al quinto set.
Nel parziale decisivo il pubblico sembra totalmente schierato a favore del numero 5 del seeding (complice una polemica di Nadal che si lamenta per l’eccessivo brusio dagli spalti soprattutto in risposta), e Medvedev risponde andando subito 0-30 nel secondo game e mettendo pressione allo spagnolo. Nadal prova a recuperare ogni accelerazione del russo, ma il suo dritto non fa più male come all’inizio e arrivano immediate due palle break, cancellate però con una buona demi-volée e un gran rovescio diagonale, riaccendendo l’entusiasmo dei tifosi spagnoli. Un altro errore a rete consegna del maiorchino consegna a Medvedev una terza chance, e con un altro time violation (che significa seconda di servizio) chiamato dal giudice di sedia tutto sembra portare al break, ma il leone iberico non molla un centimetro, annulla anche questa palla break e trova l’1-1. Sul cambio campo, avanti 2-1, il russo riceve l’intervento del fisioterapista per un problema all’adduttore sinistro: un problema che non lo condiziona particolarmente, seppur costretto a cancellare una palla break (tra l’altro, facendosi rimontare dal 40-0) sul 2-2 con il solito ace esterno da sinistra. Il break, nel quinto arriva ugualmente in favore dello spagnolo grazie – finalmente! – alla risposta con il dritto da sinistra, che manda in difficoltà il russo fino al vincente di rovescio di Nadal al termine di uno scambio estenuante; va detto che questo è forse l’unico game al servizio in cui il moscovita non effettua neanche un serve-and-volley, decisione forse fatale. Un generosissimo Medvedev prova in tutti i modi a rimanere nel match, inseguendo ogni rotazione del maiorchino, ma adesso la stanchezza inizia a pesare sui colpi di un russo che aumenta sensibilmente il numero degli errori – a fronte di un Nadal che sbaglia sempre meno, trovando vincenti anche fortunati (vedi il punto che lo porta a palla break sul 30-30 del settimo game -, e subisce il doppio break che manda Nadal a servire per il match sul 5-2. La bellezza di questo match sta tutta nel terzo punto, sul 5-2 Nadal, perché racchiude tutta l’essenza di entrambi i giocatori (punto, va detto, forse viziato dalla fatica sulle gambe di Medvedev, ma per chi ha la possibilità di rivedere il match cercatelo, ne vale la pena!): lo spagnolo però non chiude, deve affrontare palla break con la seconda (altro time violation, che porta a qualche brusio di troppo sugli spalti) e commette doppio fallo, consegnando a Medvedev uno dei due controbreak. Ma stavolta Nadal reagisce di forza e di classe, attacca bene con il dritto e va a prendersi il match point sul servizio del russo, che però lo cancella con un gran rovescio lungolinea; ne arriva un secondo subito dopo, con un passante di dritto che piega la racchetta dell’avversario, ma sulla seconda di servizio la risposta di Nadal si ferma in rete, e Medvedev riesce a far suo il game e rimandare tutto al turno di servizio del maiorchino, che per la seconda volta consecutiva serve per il match. Ma ancora una volta, sul più bello, lo spagnolo si perde, stecca un dritto semplice e regala al russo un’altra palla per il controbreak (mettendo, tra l’altro, una sola prima di servizio in sette punti): cancellata, il terzo match point arriva con una smorzata vincente a dir poco deliziosa. La terza chance è quella buona, la risposta di Medvedev è lunga e Nadal può festeggiare.
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