[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”10725″]
Matteo Berrettini stacca il pass per gli ottavi di finale agli Us Open 2019. L’azzurro si impone su Alexei Popyrin nella notte italiana di domenica 1 settembre, archiviando la pratica dopo 3 ore e 30 minuti di gioco con lo score di 6-4 6-4 6-7(3) 7-6(2). L’azzurro ora è atteso ad uno tra Rublev e Kyrgios, con cui si contenderà uno storico posto ai quarti.
LA CRONACA – L’azzurro parte con la consueta aggressività, sia in battuta che in risposta. E’ subito un avvio equilibrato, tra due ottimi servitori. Il primo black-out è da parte dell’australiano, che in occasione del settimo game spegne la luce (complici due ottime risposte dell’azzurro) e subisce il break. Non si fa pregare l’allievo di Santopadre, mantenendo il vantaggio con una discreta autorità, per poi chiudere sul 6-4 il primo parziale.
Sale di ritmo nel secondo Popyrin. Il livello del match si alza soprattutto grazie all’australiano, capace di trovare numerose variazioni. Variazioni che premiano maggiormente Berrettini, il quale però non sfrutta due chance di break nel quinto gioco. A differenza del proprio avversario, Matteo è in completo controllo al servizio, riuscendo ad ottenere vari punti gratis con la prima. E’ solo questione di tempo: il break arriva un quarto d’ora dopo, ai vantaggi. La conferma vale il secondo set in un’ora e venti minuti di partita. 6-4.
Nel terzo parziale la trama si ripete. Nei primi game Popyrin risulta abbastanza solido, ma col passare dei minuti ritorna a concedere occasioni. Non è cinico come nei due set precedenti l’azzurro. Sono quattro in tutto le chance di break sprecate dal giocatore tricolore. Alla fine si approda al tie-break dove Berrettini commette qualche gratuito di troppo, soprattutto col dritto. Il Next Gen di Sydney ne approfitta e prolunga la sfida al quarto. 6-7(3).
Cavalca l’onda dell’entusiasmo Popyrin, che deve però fare i conti con un Berrettini mai arrendevole. Si rispettano i turni di servizio per la prima metà del set. Succede di tutto invece nella fase conclusiva, con vari set point annullati dall’azzurro e altrettante palle break non sfruttate. Le numerose chance vanificate infastidiscono l’australiano che cede definitivamente al tie-break per sette punti a due. 7-6(2).
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]