La finale femminile degli Us Open 2019 vede affrontarsi Serena Williams e quella che è a tutti gli effetti la sorpresa del 2019, Bianca Andreescu. La 19enne canadese, che quest’anno ha già trionfato ad Indian Wells ed a Toronto, non si era mai spinta oltre il secondo turno di un Major, ma ha mostrato nel corso delle due settimane una forma fisica e mentale strepitosa. Nella tarda serata italiana Bianca cercherà l’impresa contro “Serenona”, che a Flushing Meadows ha trionfato già 7 volte, l’ultima nel 2014.
ANDREESCU È PIÙ DI UN OUTSIDER – È la prima finale Slam per la tennista di origine rumene. Eppure sarebbe sbagliato considerarla una semplice outsider perchè il tennis espresso da Andreescu nel 2019 è semplicemente impressionante. Alla potenza dei fondamentali si aggiunge una straordinaria capacità di leggere i momenti della partita, che non è affatto banale per una ragazza che soltanto 3 mesi fa ha compiuto 19 anni.
SERENA CONTRO I SUOI FANTASMI – Sembra quasi un oltraggio parlare di fantasmi per una campionessa supertitolata come Serenona. Ed invece la ricerca spasmodica del 24esimo Major nasconde tante incertezze, che non si spiegano soltanto con la carta d’identità. Si pensi alle ultime due finali Slam della statunitense, quella di appena due mesi fa contro Simona Halep e quella di un anno fa contro Naomi Osaka. Due prove quasi sovrapponibili, di gran lunga insufficienti sul piano tennistico, ma soprattutto sul piano della tenuta mentale. Lo sfogo contro il giudice di sedia Carlos Ramos, risalente al match contro Osaka, è indicativo di come Serena non viva con estrema tranquillità la rincorsa al 24esimo Major, che la catapulterebbe ancor più nella leggenda.
Ci sono tuttavia svariati motivi che inducono a pensare che questa volta l’americana non si lascerà sfuggire l’ottavo sigillo a Flushing Meadows. Il primo è relativo alla forma di Williams, che sembra vicina a quella delle settimane migliori. Le partite contro Wang e Svitolina sono state pressochè perfette, per altro contro due giocatrici decisamente in forma. Inoltre Serena vorrà vendicare la sconfitta, se così si può definire, subita in Canada qualche settimana fa. In quel caso la numero 8 del Mondo è stata costretta al ritiro dopo appena quattro giochi a causa di un problema alla schiena.
LA CHIAVE TATTICA – Risulta quasi banale ripeterlo prima di ogni match di Serena, ma l’equilibrio del match passa necessariamente per un’alta percentuale di prime palle in campo da parte di Andreescu. Svitolina non aveva incominciato male, giocando tanti punti con la prima di servizio e spostando il più possibile l’avversaria. Con il passare dei minuti però le sassate in risposta di Williams hanno costretto l’ucraina a forzare anche le seconde, che spesso sono atterrate lunghe o a rete. Sarà altresì importante la resa in risposta della canadese, che dovrà cercare di muovere appena possibile l’avversaria, senza cadere nella tentazione di avviare estenuanti ‘bracci di ferro’ da fondo campo, che potrebbero risultare decisamente infruttuosi.