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“Noi giocatori meritiamo più rispetto, siamo persone non cose. Così è folle”. Questo lo sfogo di Stefano Travaglia dopo il ritiro al primo turno degli Us Open 2018, un ritiro forzato viste le condizioni estreme che lo hanno indotto a gettare la spungna sotto due set ad uno e 0-3 nel quarto contro il polacco Hurkacz. “I dieci minuti di stop? Bisogna mettere tutti nelle stesse condizioni – ha sottolineato l’azzurro dopo la partita scagliandosi contro gli organizzatori che hanno deciso di mettere la heat police dopo le 13 locali – Tutti dobbiamo giocare con le stesse regole, quindi se ci devono essere i dieci minuti di riposo tra terzo e quarto set devono deciderlo al mattino visto le previsioni meteo le conoscono bene. Inutile farlo dopo che ci sono stati già quattro ritiri. Il marchigiano racconta cosa ha provato in campo: “Mi girava la testa, una brutta sensazione ho provato a continuare, ma in quelle condizioni non aveva senso proseguire, rischiavo solo di peggiorare le mie condizioni. Avevo i crampi ed ero disidratato, più tardi dovrò anche fare una flebo”.