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“Ho sentito qualcosa sul 2-2 15-0, ho detto subito al mio box che qualcosa non andava. Poi ho aspettato per eventuali miglioramenti durante il match ma non era il giorno giusto”. Sono queste le prime parole in conferenza stampa di un amareggiato Rafael Nadal dopo il ritiro nella semifinale degli Us Open 2018 contro Del Potro per un infortunio al ginocchio: “Ho aspettato il più possibile, potete immaginare quanto sia difficile per me salutare prima della fine della partita ma ad un certo punto bisogna prendere delle decisioni. Alla fine non era un match di tennis: c’era un solo giocatore, io odio ritirarmi ma giocare un altro set così sarebbe stato troppo”
“Se ha influito il match con Thiem? Non saprei. Non avevo dolore ieri o prima della partita di oggi – ha proseguito Rafa – So qual è il problema, non c’è nulla di rotto: è il solito problema con i tendini, il lato positivo è che sappiamo come comportarci. Non è un infortunio che ti tiene fuori sei mesi, sta a te decidere se aspettare per non sentire più nulla o giocare con un po’ di dolore”.
Il bilancio tracciato da Nadal resta comunque positivo: “Ho avuto due anni fantastici, in particolare l’ultimo. Nel 2018 ho perso 4 partite, due delle quali per ritiro solo che sono capitati in un quarto e una semifinale Slam. Ma sono ancora competitivo a 32 anni e mi diverto, in molti compreso me stesso, non lo credevano possibile. Paragonare me stesso agli infortuni degli altri non è lo stesso. Djokovic ne ha avuto uno serio l’anno scorso, Federer un paio ma a 36 anni è normale. Non è giusto paragonarlo ai miei, ho saltato tanti tornei importanti“.