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Rafael Nadal raggiunge la finale degli Us Open battendo in 4 set l’argentino Juan Martin Del Potro. Il giocatore di Tandil resiste un solo set prima di crollare davanti alla tenuta del rivale. Lo spagnolo si aggiudica così il nono confronto diretto in 14 sfide totali. Diventano 23 invece le semifinali vinte in carriera dal maiorchino a fronte di sole 3 sconfitte. Del Potro non riesce quindi a replicare il miracolo del 2009 quando proprio qui a Flushing Meadows batté negli ultimi due atti del torneo l’avversario odierno e lo svizzero Roger Federer. Tra Nadal e il terzo titolo qui a New York ci sarà la sorpresa del torneo, il sudafricano Kevin Anderson, in una partita nella quale Rafa parte ovviamente da favorito. Con quella di domenica diventeranno 23 le finali slam in carriera per l’attuale numero 1 del ranking ATP che domenica punterà a vincere il sedicesimo major.
LA CRONACA. ll match fin dal primo game è subito infuocato. Gli scambi sono lunghi e si intravedono presto le prime scelte tattiche. È subito chiaro come per Del Potro sarà importante variare la direzione del proprio rovescio cercando di muovere maggiormente l’avversario sul lato destro. La sensazione immediata è che i due sentano la palla molto bene. La qualità del gioco è alta e il pubblico ringrazia. Degna di nota è la scelta dell’argentino, quando risponde, di stare molto distante dalla riga di fondo. La partita è molto bella: il dritto di Nadal frulla come non mai e Delpo, tra una martellata e l’altra, gioca il rovescio bimane con una fluidità che non si vedeva ormai da tempo. Nel quinto game arriva il primo scossone emotivo: il giocatore di Tandil riesce a raggiungere una palla break che, tramite grazia divina sotto forma di un provvidenziale nastro, riesce a concretizzare. in battuta le alte percentuali con la prima di servizio lo aiutano. Lo spagnolo è costretto quindi a rincorrere ma in risposta non pare riuscire a trovare contromisure adeguate. Juan in battuta per chiudere il parziale non concede nulla: finisce 6-4 in 50 minuti un bel primo set. Impossibile non sottolineare il quasi 75% di prime in campo con cui viaggia Del Potro.
Il secondo parziale vede partire bene al servizio Nadal. Lo spagnolo pare molto concentrato ma i veri problemi per lui sono in risposta. Tuttavia l’argentino sembra dover ritirare un po’ il fiato e il risultato è concedere il turno di battuta. In un attimo Rafa vola sul 3-0. Delpo è visibilmente calato mentre il numero 1 del mondo, dal punto di vista tattico, pare avere aggiustato la propria posizione in campo riuscendo ad essere così più incisivo. Altro game, altro break. anche solo sul mero piano strategico tutto sembra più confuso rispetto alle limpide giocate del primo set. È una frazione di quelle che può essere psicologicamente devastanti. Il punteggio è netto: 6-0 in 27 minuti.
L’avvio di terzo set, sul 1-1, può risultare decisivo. La situazione è questa: il dritto di Del Potro è sempre meno incisivo e Nadal con il passare dei minuti si muove sempre meglio. Lo spagnolo è il padrone assoluto del campo e tutto sembra essergli possibile. Neanche a dirlo il break è immediato. 3-0. La partita è ormai diventata un assolo iberico. In risposta il maiorchino è aggressivo e la strategia sembra pagare. Delpo in qualche modo alla fine si sblocca ma lo svantaggio è ampio. Non sembra poterci essere spazio per una rimonta almeno adesso. Al di là del punteggio il divario tra i due sembra essere ben più largo. L’argentino chiude il parziale lottando più di quanto ci si immaginasse ma la solidità nella costruzione del gioco di Nadal fa tutta differenza del mondo. Finisce 6-3 in 43 minuti. Bisogna sottolineare come le percentuali del giocatore di Tandil in battuta siano drasticamente calate (65% sulla prima).
A inizio quarto set la partita sembra riprendere un po’ di colore: Nadal continua a fare il suo mentre Del Potro prova a essere più incisivo. I tentativi sono però vani quando le forze mancano e il leone di Tandil sembra davvero stremato. Rafa trova quasi subito il break e Juan è costretto nuovamente a mettersi a inseguire. La differenza sostanziale la si può notare guardando solamente le movenze: lo spagnolo volteggia soddisfatto raggiungendo ogni palla senza difficoltà mentre l’argentino arranca strisciando esausto. È chiaro come Delpo sia debilitato da qualcosa (febbre?), tuttavia l’avversario è di un altro pianeta. La partita è sulla via dell’epilogo. L’ultimo, meritato, epitaffio di Del Potro è un vincente di dritto largamente applaudito dal pubblico. “grazie di tutto Juan” questo sembra voler dire il pubblico al suo pupillo. Gli ultimi complimenti vanno però fatti a Nadal che dopo 2 ore e 30 minuti chiude con il punteggio di 4-6 6-0 6-3 6-2.