Rafael Nadal è il vincitore degli Us Open 2017. Partito da numero uno al mondo alla vigilia del torneo come non accadeva da Wimbledon 2014, il tennista spagnolo vince battendo in finale la testa di serie numero 28 Kevin Anderson, alla sua prima finale Slam, col punteggio di 6-3, 6-3, 6-4 in 2 ore e mezza circa di gioco. Grandissima prestazione per il maiorchino, che si è imposto coi favori del pronostico. Si tratta del terzo titolo a New York, dopo i successi su Djokovic nel 2010 e nel 2013.
Non aveva impressionato il maiorchino nei tornei di preparazione all’ultimo Slam dell’anno: ottavi a Montreal, sorpreso dal diciottenne canadese Shapovalov, e quarti a Cincinnati, estromesso da Kyrgios. Eppure era difficile immaginare a New York un vincitore diverso, considerando anche un Roger Federer non al top delle condizioni fisiche e le assenze di Djokovic, Murray, Wawrinka e Nishikori. Lo spagnolo ha giocato un tennis solido e non è mai apparso in seria difficoltà, neanche quando ha perso il primo set nei match contro Daniel, Mayer e del Potro. Contro Anderson ha faticato nel primo set, nonostante il punteggio dica 6-3 con doppio break, poi completo dominio. Si trattava per il maiorchino della prima finale Slam giocata contro un tennista non classificato tra i primi dieci dal lontano torneo di Wimbledon del 2010, quando si impose su Berdych.
Con questo successo Nadal incorona un 2017 pazzesco, apponendo il quinto sigillo della stagione, il primo sul cemento dal lontano torneo di Doha del 2014. Ma, soprattutto, lo spagnolo conquista il sedicesimo Slam in carriera, il secondo dell’anno dopo il Roland Garros, ripetendo così quanto già fatto nel 2013. Con questa vittoria Nadal si porta a sole tre lunghezze da Federer, a quota 19, con cui si divide in perfetta parità il bottino major di quest’anno, fatto mai verificatosi prima. Così come mai prima d’ora Nadal era riuscito a giocare nello stesso anno due finali Slam sul cemento, a Melbourne e a New York.
LA CRONACA – Subito un game ai vantaggi per Anderson, che riesce a tenere il servizio di apertura, mentre più agevole il compito per Nadal. Il terzo game inizia a regalare le prime emozioni e arrivano anche le prime palle break per il maiorchino, che però non concretizza. Anderson impiega più di dieci minuti a difendere la battuta ed in generale la tendenza vede il sudafricano particolarmente sofferente al servizio e oscillante tra vincenti e gratuiti, mentre lo spagnolo non riesce a incidere in risposta come vorrebbe e ad effettuare il sorpasso. Ancora un game lunghissimo con palle break da affrontare per Anderson, ma il break in favore di Nadal arriva soltanto nel settimo gioco, con il sudafricano che commette doppio fallo e si consegna con un gratuito nel punto successivo. Il numero 1 al mondo allunga e si procura un altro break, quello che gli vale il set, grazie a un bellissimo punto concluso con una volée di rovescio vincente: 6-3.
Il secondo set comincia invece con game piuttosto rapidi da entrambe le parti. Nel sesto gioco la svolta decisiva, con Nadal che si procura per la prima volta nel match due palle break consecutive e converte la seconda con un gran punto chiuso a rete. Vita facile per lo spagnolo, che non regala niente al servizio e vola alla conquista del set per 6 giochi a 3.
L’inizio del terzo parziale è disastroso per Anderson. In vantaggio 40-15 sul proprio servizio, il tennista di Johannesburg commette una striscia di quattro gratuiti consecutivi e si consegna allo spagnolo, che sale poi 2-0. Non ci saranno più scossoni nel prosieguo di partita. Nel decimo gioco Nadal va a servire per il titolo, viene forzato all’errore sul primo match point, ma chiude al secondo con un serve & volley. Braccia al cielo, New York è di nuovo sua.
LE VITTORIE DI NADAL A NEW YORK E I CICLI DELLA VITA