Nella nottata italiana di venerdì, nell’ultimo match di giornata agli Us Open 2017 andato in scena sull’Arthur Ashe Stadium, Maria Sharapova è uscita vincitrice dalla tenace sfida contro la giovanissima statunitense Sofia Kenin, battuta col punteggio di 7-5 6-2 in un’ora e 42 minuti di gioco. Successo importante sia in chiave torneo, quanto in ottica ranking: con questa vittoria l’ex numero 1 del mondo non solo approda agli ottavi di finale, ma farà anche rientro tra le prime 100 giocatrici della classifica Wta.
Entrambe nate in Russia, entrambe migrate negli Stati alla ricerca di successo e fortuna sin da giovanissime: quella che qualcuno aveva ribattezzato come la “sfida tra le wildcard” metteva di fronte due giocatrici molto simili fra loro, più di quanto si potesse credere inizialmente e nonostante gli oltre undici anni di differenza. Per quanto riguarda il discorso wildcard, se da un lato quella concessa alla Sharapova è stata una decisione controversa e discussa – motivo di rumorose polemiche alla Usta che gliel’ha offerta – dall’altro, quella alla Kenin è arrivata dopo che si è aggiudicata (tra l’altro per il secondo anno consecutivo) la corsa che ne metteva in palio una.
Opportunità sfruttata appieno dalla talentuosa diciottenne, rivelatasi dapprima capace di estromettere (a sorpresa) la testa di serie n.24 Lauren Davis, e poi di sopravvivere al combattuto incontro di secondo turno contro Sachia Vickery. Vittoria che le ha quindi regalato questo incredibile terzo turno contro colei che definisce “un’eroina della sua infanzia”, Maria Sharapova. Dal canto suo, la siberiana era reduce dalle due sofferte – ma entusiasmanti – vittorie su Simona Halep e Timea Babos, entrambe maturate in tre set. In quello che è il primo torneo dello Slam al quale prende parte nell’arco degli ultimi 19 mesi.
LA CRONACA. Le due hanno intrattenuto la folla accorsa sugli spalti per la sessione notturna in una battaglia rivelatasi, specie nel primo set, avvincente e altalenante. La Kenin ha dovuto combattere e lottare per rimontare uno svantaggio di 1-4 maturato dopo cha la Sharapova le aveva strappato la battuta, per la seconda volta di fila, nel quarto game. Riportatasi sul 4 pari grazie al break ottenuto nel settimo gioco (al quarto tentativo) e al servizio difeso a 15 in quello successivo, l’americana si è fatta nuovamente brekkare – stavolta in modo decisivo – nel dodicesimo nonché ultimo game della frazione. Nel primo set la sua prova è stata in generale sufficiente (considerando la sua opponente); nota dolente: i pochi punti vinti con le seconde di servizio (soltanto 4 sulle 13 servite). A poco sono serviti i 22 punti che ha ottenuto in risposta (contro i 19 vinti, sempre in ribattuta, dalla russa).
Molto meno equilibrato il secondo parziale. Complessivamente la cinque-volte campionessa Slam ha ceduto il servizio soltanto una volta (a 15, nel quinto gioco), mentre i break in suo favore sono stati tre, nel secondo, sesto e ottavo game.
Divario che tra le due si è fatto via via sempre più ampio grazie a una maggiore efficacia della Sharapova con la prima di servizio (è passata dal 67% di punti vinti con questo colpo, all’83), nonché, complice anche il calo della sua sfidante, a un notevole miglioramento della sua prestazione in risposta (ha vinto 14 punti sui 23 serviti dalla Kenin). Alla fine, in positivo per lei anche il saldo vincenti/gratuiti: 38 a 33; 7 a 16 per la Kenin.
Adesso, tra la campionessa del 2006 e il suo primo quarto di finale a Flashing Meadows dal 2012 c’è la testa di serie n.16 Anastasija Sevastova, che proprio ieri ha sconfitto Donna Vekic e che si è rivelata al massimo delle sue potenzialità proprio in questo torneo, l’anno scorso, con le vittorie su Garbiñe Muguruza e Johanna Konta che le valsero i quarti di finale.