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Gli ultimi balli di Del Potro: la carriera di un campione più forte anche della sfortuna

Juan Martin Del Potro - Foto Ray Giubilo

Un titolo Slam agli US Open del 2009, ventidue trofei in bacheca, due medaglie olimpiche e una storica Coppa Davis: è questo il curriculum di Juan Martin Del Potro, che nel 2018 ha fissato alla posizione numero 3 il suo best ranking. Prima a Buenos Aires e poi a Rio de Janeiro, il Gigante di Tandil si esibirà nei suoi ultimi balli. Troppi gli infortuni, ancora tanto il dolore al ginocchio: Delpo ha deciso probabilmente di scrivere la parola fine sulla sua carriera.

IL RACCONTO DELLA CARRIERA: GLI INIZI, IL TITOLO SLAM E I GRAVI INFORTUNI

Juan Martin Del Potro inizia a giocare a tennis all’età di sei anni, nel 2005 raggiunge la quarta posizione mondiale a livello juniores. Il 10 aprile dello stesso anno arriva il primo titolo tra i professionisti nel Future di Santiago. Nel 2006 c’è l’esordio nel circuito maggiore, ma per l’esplosione di Delpo tra i grandi bisognerà attendere ancora due anni. Nel 2008 inizia infatti la collaborazione con Franco Davin, allenatore argentino destinato a cambiargli la carriera. Vince 4 tornei consecutivi: Stoccarda, Kitzbuhel, Los Angeles e Washington. Nel 2009 raggiunge la prima semifinale Slam, ma la storia si scriverà nel settembre dello stesso anno; Delpo a soli 20 anni vince gli US Open dopo aver battuto prima Rafael Nadal in semifinale e poi Roger Federer nell’ultimo atto del torneo.

I PROBLEMI AL POLSO E IL CALVARIO SINO A OGGI

Dopo tante gioie, nel 2010 arriva il primo grave infortunio: un dolore al polso destro costringe l’argentino ad un intervento chirurgico, che lo tiene lontano dai campi per quattro mesi. Nella stagione successiva torna a livelli altissimi, conquista la finale in Coppa Davis (la seconda dopo quella del 2008) e poi rientra in top 10.

Nel 2014 iniziano i problemi al polso sinistro: Delpo si opera a marzo, rientra l’anno successivo ma avverte ancora dolore. Si sottopone quindi a due nuove operazioni. La rinascita avviene nel 2016, quando sceso fino alla posizione numero 1045 del ranking dopo due anni di inattività, Del Potro conquista l’argento alle Olimpiadi di Rio battendo al primo turno Novak Djokovic e perdendo in finale con Andy Murray. A fine stagione porta la sua Argentina al primo trionfo in Coppa Davis, diventando ancor di più un vero e proprio eroe nazionale.

Nel 2018 torna in finale agli US Open, 9 anni dopo la prima volta, ma si arrende a Novak Djokovic. Nel Masters 1000 di Shanghai dello stesso anno iniziano i problemi al ginocchio. Torna in campo nel febbraio del 2019, ma a fine anno è costretto ad un intervento chirurgico dopo essersi ritirato dal torneo del Queen’s. Si susseguono quattro operazioni al ginocchio, fino all’annuncio di tornare in campo a Buenos Aires. Sembrava poterci essere l’ennesima rinascita del campione fragile, ma stavolta Delpo ha deciso di fermarsi. Questa notte a partire dall’una, affronterà Federico Delbonis nel primo turno dell’Argentina Open, in una partita che comunque andrà sarà stracolma di emozioni. Dopo il torneo di Buenos Aires, volerà a Rio de Janeiro per “sentirsi ancora per qualche giorno un tennista”.

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