Titoli Slam, trionfi con le Nazionali, medaglie olimpiche, e chi più ne ha, più ne metta. Il boom del tennis italiano è sotto gli occhi di tutti, nel Bel Paese, tra ascolti record in tv e un numero di praticanti sempre maggiore, ma anche all’estero, dove in tanti provano a spiegarsi il fenomeno e soprattutto i segreti dietro esso. Lorenzo Tondo in un articolo pubblicato sull’autorevole quotidiano britannico The Guardian celebra il “Rinascimento” del tennis azzurro: “Sono nove i giocatori italiani nella Top 100 della classifica ATP. L’Italia ha vinto la Coppa Davis per il secondo anno consecutivo, mentre la squadra femminile si è assicurata la Billie Jean King Cup. La percentuale di italiani che seguono il tennis è salita al 39%, quasi raddoppiata rispetto al 2016. Secondo un sondaggio della Gazzetta dello Sport, le iscrizioni ai club di tennis per bambini sono aumentate del 30% solo nel 2024. Nel 2001, il numero totale di tennisti tesserati era di appena 129.000: oggi hanno superato il milione” si legge in un estratto dell’articolo.
I FATTORI DETERMINANTI
Ritrovarsi ad avere un campione generazionale quale Jannik Sinner è anche fortuna, ma quando il successo è di un movimento intero, evidentemente è opportuno analizzarne i fattori. Giorgio Lo Cascio, presidente del Tennis Club Palermo (premiato nel 2023 come miglior club d’Italia dalla Federazione) ritiene che uno dei fattori decisivi sia stata la creazione di numerosi tornei di livello inferiore in tutta Italia, offrendo a centinaia di ragazzi l’opportunità di giocare regolarmente. “In passato, questi giovani giocatori dovevano viaggiare in Sud America o in altri paesi per competere, sostenendo ingenti costi per le loro famiglie”, racconta. “Con la creazione di un gran numero di tornei in Italia, questi giovani ora devono soltanto alire su un treno per competere e mostrare le proprie abilità”.
Secondo molti, un altro sport ha contribuito all’ascesa del tennis in Italia: uno sport la cui crescita è dovuta al Covid-19. Il governo ha introdotto un elenco di regole draconiane per rallentare l’epidemia, tra cui gli sport che gli italiani sarebbero stati autorizzati a praticare. Tra le attività che le autorità consideravano sicure c’era il padel. Per gli italiani, è stato amore al primo smash. Nessuno sport in Italia ha mai avuto un tale successo in così poco tempo, passando da poche centinaia di campi prima del Covid a quasi 8.000 nel 2024. Migliaia di italiani che praticavano il padel hanno poi deciso di prendere lezioni di tennis, decisamente più tecnico e competitivo.
Uno dei problemi principali del tennis italiano in passato era la mancanza di partite trasmesse in televisione. Nel novembre 2008, la federazione ha lanciato un canale chiamato SuperTennis, trasmettendo non solo i grandi tornei ma anche i Challenger, il WTA, gli ITF Tours e persino alcuni junior. Si è passati da poche migliaia di spettatori a quasi 1.788.045 persone che si sono sintonizzate per seguire la finale degli US Open tra Sinner e Taylor Fritz. La Rai, la televisione pubblica italiana, sta ora lottando per far fronte alla pressione dei tifosi italiani che chiedono tennis sui suoi canali.
“NON PIU’ UNO SPORT MINORE”
È chiaro come i fattori determinanti siano molteplici, ma la realtà è che ora il tennis, nel Bel Paese, è ovunque. “Tutti pazzi per il tennis”, dice Alfredo Tumminello, allenatore del Circolo del Tennis Palermo. “D’estate, prima dell’inizio dei corsi, ricevo decine di chiamate di genitori che vogliono iscrivere i propri figli. Non solo, la passione dei figli è stata trasmessa ai genitori. Sono centinaia gli adulti che accompagnano i propri figli alle lezioni di tennis e poi chiedono di frequentare anche loro i corsi. Abbiamo anche aperto un corso gratuito per i giocatori over 65”. “Non posso più sopportare che il tennis sia considerato uno sport minore”, ha detto Binaghi. “Non è più così. Ed è ora che tutti ne prendano atto”.