Tre Slam, altri tornei importanti vinti tra cui due volte la Coppa Davis e le Atp Finals, eppure basta un no, seppur pesante, per scatenare l’opinione pubblica. Come se già non ci fosse il caso del doping, con l’udienza a Losanna a metà aprile, a infiammare gli haters, incredibile ma vero, di Jannik Sinner, che a differenza di Alcaraz e Djokovic, e prima ancora di Federer e Nadal, deve suo malgrado fare i conti col fuoco amico anche da parte dei connazionali. E tra le tasse a Montecarlo e qualche rinuncia extra-campo, le malignità social nei confronti dell’altoatesino arrivano puntuali, anche se ovviamente la maggior parte degli italiani, e degli appassionati di tennis, difendono a spada tratta il nostro campione.
Il no all’incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è l’ultimo episodio che ha scatenato alcuni commenti velenosi e che ha fatto riportare alla mente i tanti casi montati sul nulla in passato. L’altoatesino non sarà insieme alla delegazione azzurra per celebrare il 2024 magico del tennis italiano e c’è chi mette in dubbio persino la sua italianità , dimenticando però che lo scorso anno dal Capo di Stato Jannik c’era andato volentieri. Semplicemente, stavolta i medici gli hanno consigliato del riposo assoluto e lo stress accumulato in Australia, dove ha vinto il suo terzo Slam, rischia di aumentare qualora dovesse prendere parte a un evento così mediatico come quello di mercoledì. A febbraio scorso, Sinner aveva ringraziato Mattarella con un inequivocabile “Signor Presidente, per noi è un onore essere qua, parlo anche a nome di tutta la squadra”, come ricorda LaPresse. Altro che mancanza di rispetto.
I NO DI SINNER E IL VELENO SOCIAL
La carrellata dei no di Sinner, che in maniera esponenziale ai suoi rifiuti eccellenti ha alzato il livello in campo vincendo praticamente tutto, comprende due Olimpiadi, quelle di Tokyo 2020 fece scalpore a luglio 2021, ma diede il là a una rapida crescita a livello di gioco e risultati. Poi, l’episodio più polemico è stato senz’altro quello di settembre 2023, quando l’azzurro rinunciò alla Coppa Davis a Bologna, per poi tornare in campo – e ce lo ricordiamo tutti – per le Finals di Malaga in cui trascinò i ragazzi di Volandri alla vittoria. Giornali e tifosi condannarono rapidamente Sinner e un suo presunto scarso attaccamento al tricolore.
Nel calderone c’è anche il no secco all’ospitata di Sanremo: invitato pubblicamente da Amadeus per l’edizione del 2024, dopo giorni di chiacchiericcio Jannik parlò chiaramente: “Faccio il tifo da casa. È un evento bello, però sto facendo due giorni qua a Roma per me, ma poi tornerò a lavorare, è quello che mi piace fare, quindi non andrò a Sanremo”, ricorda LaPresse. E quest’anno, ancora più secco il suo rifiuto: “Ho di meglio da fare”, dal palco dei Supertennis Awards.
Lo scorso anno anche il forfait agli Internazionali BNL d’Italia di Roma a causa di un infortunio che privò il Foro Italico dell’uomo più atteso, poi le Olimpiadi di Parigi 2024, alle quali stavolta avrebbe voluto prendere parte, ma con quella maledetta tonsillite che lo spinse a rinunciare alla partenza per la Francia. “Sono amareggiato di informarvi che purtroppo non potrò partecipare ai Giochi di Parigi. Perdermi i Giochi è una grandissima delusione visto che era uno dei miei obiettivi principali per questa stagione”, rivelò sui social.
LE PAROLE DEL SINDACO DI SESTO PUSTERIA
E nel frattempo, a LaPresse è intervenuto anche il sindaco di Sesto Pusteria, il paese dell’azzurro. Thomas Summerer ha commentato il no al Quirinale del cittadino più illustre del piccolo comune altoatesino: “La rinuncia ad andare al Quirinale? So che Jannik è molto impegnato, ha la sua linea e sa molto in anticipo quello che deve fare. Pianifica tutto prima. E’ un ragazzo che sa bene quali sono le sue scelte e cosa significano. Molto probabilmente c’era una corrispondenza con i responsabili del Quirinale, ma non mi permetto di dire altro. Non conosco Mattarella personalmente, ho una opinione molto alta del nostro Presidente ed è persona molto seria, con tanta esperienza di vita e sa bene che le cose non sono sempre così facili come sembrano. Non è certo per cattiveria che Jannik non andrà dal Presidente. Ricordiamo altri sportivi che sono scesi in classifica perchè c’erano troppi appuntamenti di questo genere che lo hanno destabilizzato e che hanno fatto un po’ di confusione nel programma di allenamento. Io penso che Jannik e il suo team sappiano bene quello che è necessario, è ben pensato quello che fa. Mi dispiace, fare tutto non è possibile e qualche volta si deve dire di no”.