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Stefanos Tsitsipas studia da grande. Il ventenne greco, campione Next Gen e per la prima volta in carriera alla seconda settimana degli Australian Open, si regala Roger Federer nel piatto forte di domenica 20 gennaio a Melbourne Park. Il venti volte campione Slam, imbattuto da 17 partite sui campi del Major down under, dovrà vedersela contro il campione Next Gen per proseguire la sua rincorsa verso il terzo titolo consecutivo in un match che promette spettacolo. Sbracciate a una mano, invenzioni, variazioni e discese a rete: di sicuro non ci si annoierà sulla Rod Laver Arena e un assaggio si è già avuto a Perth durante la Hopman Cup. Nonostante fosse un evento non ufficiale, Tsitsipas ha avuto il merito di esser stato il tennista a impegnare di più Federer nei match di singolare (vinti tutti per 2-0) cedendo solamente in due tie-break.
“Adoro giocare con questi nuovi ragazzi, portano sul campo sempre qualcosa di diverso”, aveva dichiarato in quell’occasione il campione di Basilea che non ha alcuna intenzione di abdicare. Per fortuna, direbbe Tsitsipas che nella competizione a squadre di inizio anno ha detto di aver “realizzato un sogno. Di solito lo guardo su youtube, specialmente la sua rivalità con Rafa. Ho sognato a lungo questo momento, ho un enorme rispetto per lui“. Il greco, però, vuole vestire i panni del guastafeste e aggiungere un altro prestigioso scalpo alla sua giovane carriera: sono già sette le vittorie su un top-10, tra le quali spicca quella su Djokovic a Toronto dello scorso agosto, uno dei pochi stop inflitti al serbo in una seconda metà di stagione ai limiti della perfezione.
I pronostici, ovviamente, non saranno dalla parte di Stefanos. Escludendo le prime quattro partecipazioni dal 2000 al 2003, Federer non ha mai perso prima delle semifinali, eccezion fatta nel 2015. A fermare la sua corsa al terzo turno fu uno strepitoso Andreas Seppi in una notte magica per il tennis italiano. Ne sa qualcosa, comunque, anche Tsitsipas fermato proprio dall’altoatesino qualche giorno fa a Sydney nel suo primo torneo ufficiale della stagione. Una lezione che è servita, come dimostra un cammino non semplicissimo ma archiviato con relativa semplicità cedendo un set a Berrettini, Troicki e Basilashvili. Più sicuro invece il percorso di Federer, che ha evitato di complicarsi la vita spendendo energie preziose contro Istomin, Evans e Fritz. Ma il meglio deve ancora venire.