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Scrive la storia e scaccia il tabù. Jannik Sinner batte per la prima volta in carriera Daniil Medvedev e vince l’Atp 500 di Pechino, alzando al cielo il suo nono titolo in carriera (come Fabio Fognini). Due tie break giocati in modo sontuoso permettono all’altoatesino di vincere in due set 7-6(2) 7-6 (2) in poco più di due ore di gioco. Nel settimo precedente contro il russo, Sinner ottiene la prima vittoria a fronte di sei sconfitte di fila (incluse due in finale) e impreziosisce al meglio una settimana che lo ha visto salire al quarto posto del ranking mondiale (primato condiviso con Panatta nel 1976 nell’era del computer). Blindato l’approdo alle ATP Finals, Sinner promette: “C’è ancora tanto lavoro da fare”.
PRIMO SET – L’altoatesino interpreta il primo set alla perfezione, senza offrire punti di riferimento al russo (che fa registrare una striscia di 31 prime consecutive) e giocando più volte il serve and volley. È lui però ad offrire la prima palla break della partita al quinto game: sale 40-30 dallo 0-30, ma viene trascinato ai vantaggi dove cancella la chance del sorpasso avversario. All’ottavo game il primo sliding door del match. Sinner sale 0-30, poi con un missile in risposta guadagna due palle break. Medvedev si salva, sfruttando anche un errore di Jannik sul facile smash alla seconda chance a disposizione. Medvedev si affida agli ace e salva un game che sembrava ormai indirizzato verso il break. Entrambi riacquistano solidità . Ma al tie break è uno strepitoso Sinner ad avere la meglio sul 7-2 finale.
SECONDO SET – L’avvio è nuovamente incoraggiante al servizio. Sinner tiene la battuta a zero e successivamente con un passante si procura due palle break. Medvedev le annulla entrambe (quattro complessive a quel punto del match). La percentuale di prime cala per il russo: un doppio fallo è l’assist per un’altra chance per Sinner, ma il moscovita si salva con la seconda ed esce dalle sabbie mobili liberandosi del carico crescente di pressione. Il quinto game in tal senso offre segnali di reazione di Medvedev che sfrutta alcune imperfezioni dell’italiano e sfodera il dritto lungolinea. Poi servizio vincente ed ace per riacquistare fiducia. Di fronte però c’è un Sinner che concede le briciole, facendo registrare il quarto turno consecutivo tenuto a zero. Il nodo irrisolto del match sembra essere lo smash. Sinner sbaglia il quarto nel settimo gioco e se la ride, ma riesce a tenere il servizio a trenta. Anche Medvedev non concede più nulla, se non un gran passante in controbalzo all’altoatesino che regala un boato al pubblico. Si va ancora al tie break. E ancora una volta il braccio non trema all’azzurro. Un 7-2 finale senza storia. E da lunedì sarà best ranking. Una gemma in più nel momento migliore della carriera di un Sinner da favola.
“Grazie per avermi fatto vincere almeno un match… Abbiamo avuto tante battaglie in passato, soprattutto quest’anno: grazie per avermi reso un giocatore migliore, anche in allenamento”, scherza con Medvedev dopo il trionfo. “Ho lavorato molto atleticamente, è molto bello condividere questo momento con il team – ha aggiunto il 22enne tennista altoatesino nella cerimonia di premiazione – Questo è un titolo che significa molto per me, spero di poter ottenere altri grandi risultati in questa stagione”. Sinner non si esime dal ringraziare anche il pubblico di Pechino: “Per me era la prima volta in cina e non mi aspettavo così tante persone, anche sui campi di allenamento. Mi avete fatto sentire a casa, siete fantastici”. “Jannik ha giocato un gran match, sta vivendo una stagione fantastica. Speriamo di giocare ancora altre finali così”, le parole di Medvedev, che aveva sconfitto Sinner nelle due finali contese quest’anno a Rotterdam e Miami.
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