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Non si placano le polemiche verso il World Tennis Tour, la rivoluzione che ha interessato soprattutto il circuito Itf stravolgendo le vite di centinaia di atleti, ritrovatosi senza ranking e alle prese con un meccanismo che provoca sempre più dissenso. Diverse le testimonianze da parte di tennisti impegnati nelle pre-qualificazioni dei tornei Itf: “Vorrei ricordarvi che può partecipare solo chi dorme in un hotel affiliato: è un torneo o solo business?” e ancora “Un mio amico oggi ha giocato le prequalificazioni in un 15k in Tunisia, un tabellone da 32: quattro match per accedere alle qualificazioni, altri due per il main draw per un totale di sei partite. Ad aggravare la situazione, per la grande quantità di giocatori non si ha avuto tempo per scaldarsi. In più c’è la regola del no AD e super tie-break nel terzo set: questo sarebbe tennis professionistico?“. “E’ deprimente – si legge in un’altra testimonianza – Viaggiamo per 4000 miglia per un torneo di prequalificazione quando l’anno scorso c’erano bye nei tabelloni di qualificazioni. E per di più senza alcun punto, non ha logica”.
Dello stesso avviso alcuni tennisti indiani che, intervistati dal New Indian Express, hanno espresso tutto il loro disappunto. “Le persone che volevano vivere della propria passione adesso non possono più farlo. L’Itf ha detto che ciò avrebbe aiutato noi giocatori ma non mi è ancora chiaro in che modo”, “Il 99% è contro questo meccanismo, non piace a nessuno“. Il Transition Tour continua dunque a far storcere il naso ai tennisti, sempre più compatti in alcuni gruppi come “Players vs ITF” e “Change Itf Rules”: un lungo braccio di ferro che sembra essere solamente all’inizio.