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Il mondo del tennis è stato sconvolto nella giornata di mercoledì 27 gennaio dalla morte di Ignacio Tejeda, giovane talento di appena 17 anni scomparso per via di un cancro. Il giocatore aveva scoperto di essere affetto da un male incurabile nel marzo del 2020, insospettito da un dolore al petto che inizialmente era stato collegato a problemi di altra natura e di tipo muscolare. Si trattava, purtroppo, di una massa tumorale di ingenti dimensioni: per le cure, Ignacio era riuscito a racimolare qualcosa come 780.000 dollari per poter iniziare un ciclo terapeutico negli Stati Uniti.
Sfortunatamente, le dolorose terapie alle quali è stato sottoposto non hanno dato i frutti sperati e a undici mesi dalla scoperta della malattia Tejeda è morto all’età di appena 17 anni, lasciando il mondo del tennis, in particolare quello cileno, sgomento e affranto. Un amico del giocatore nello scorso novembre aveva parlato così della difficile situazione del giovane e sfortunato tennista: “Quando hanno fatto la biopsia, hanno trovato un tumore della dimensione di un pugno. Si trovava in un’area complicata e coinvolgeva il polmone, l’aorta, la vena cava e il cuore”.
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Per provare ad aiutarlo, si erano spesi anche fuoriclasse del calibro di Rafael Nadal, Novak Djokovic e Dominic Thiem, ma anche altri cileni di spicco come Arturo Vidal ed Esteban Paredes. Purtroppo, non c’è stato nulla da fare e si è spento sconfitto da un male che ha preso il sopravvento. E il suo ricordo è affidato all’allenatore Carlos Marchant in un’intervista a La Nacion: “E’ difficile trovare le parole. Tantissimi hanno aiutato nella campagna per aiutarlo, voglio provare a tener vivo il ricordo aiutando tanti giovani a trovare la loro strada”.
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