Il numero due del mondo si toglie il cappello dinanzi al leader del ranking Atp. Unendosi a una vasta schiera di colleghi, anche Alexander Zverev, al secondo posto della classifica maschile dei tennisti, in un’intervista ha voluto riconoscere la superiorità di Jannik Sinner, numero uno al mondo e d’Italia, che è reduce da un 2024 semplicemente sfolgorante, grazie ai due Slam vinti, gli Australian Open e gli Us Open, oltre alle Atp Finals e alla seconda Coppa Davis consecutiva, per non parlare dei quarti di finale raggiunti in ogni torneo disputato, e in molti di questi si è spinto fino a semifinali, finale o alla vittoria conclusiva.
Il tedesco, che presto inizierà la propria stagione difendendo il titolo vinto lo scorso anno con la Germania in United Cup, è reduce anch’egli da un’annata molto positiva, nella quale è tornato alla posizione numero due del ranking grazie a una ritrovata continuità , soprattutto nella seconda parte dell’anno. E nell’intervista ai tedeschi di Tennis Magazin, Sascha ha affrontato diversi temi, quello più interessante riguarda però il fuoriclasse altoatesino, per il quale non ha nascosto una certa ammirazione.
LE PAROLE DI ZVEREV SU SINNER
Dell’intervista, anticipata già negli scorsi giorni dalla popolare testata tennistica della Germania, sono stati pubblicati diversi estratti e quello di oggi riguarda proprio il rapporto con Jannik Sinner: “Lo conosco da quando aveva 16 o 17 anni. All’epoca si allenava con Riccardo Piatti vicino a Montecarlo. Ogni volta che pioveva, la gente andava lì perché lì c’era una sala, per questo ho avuto modo di conoscerlo già da ragazzino. In termini di tennis, merita assolutamente di essere il numero 1 al mondo. Ha vinto due titoli del Grande Slam, tre titoli Masters 1000 e le Finals Atp. È il miglior giocatore del mondo, ha vinto più titoli”, ha riconosciuto Zverev.
Zverev ha anche parlato delle sue aspettative per l’anno che verrà , e il sogno non troppo nascosto pare quello di scavalcare Sinner alla posizione numero uno del ranking: “Per il 2025 voglio fare un ulteriore passo in avanti. Penso ancora di aver giocato il mio miglior tennis a Wimbledon quest’anno, per la prima volta nella mia carriera. Non ho mai giocato così bene sull’erba come prima di infortunarmi. È stato molto, molto amaro per me perché per la prima volta nella mia vita ho visto davvero di avere delle opportunità sull’erba”.
I PRECEDENTI TRA SINNER E ZVEREV
Carlos Alcaraz e Novak Djokovic con tutta probabilità resteranno i rivali più pericolosi per Jannik Sinner, ma dipenderà anche dalla forma fisica che lo spagnolo e il serbo riusciranno a mantenere nel corso di tutta la stagione 2025. Una ulteriore insidia per l’altoatesino, a ogni modo, è rappresentata proprio da Alexander Zverev, già affrontato nel 2024, nella semifinale del Masters 1000 di Cincinnati, dove l’azzurro ha vinto in tre set col punteggio di 7-6(9) 5-7 7-6(4). Ma questo successo, nel sesto incrocio assoluto tra i due, era soltanto il secondo per Sinner, che contro il tedesco ha perso dunque quattro incroci.
Il primo in assoluto, però, lo aveva vinto, era il Roland Garros 2020 e nei sedicesimi di finale Sinner si impose in quattro set. Poi, quattro match di fila in cui il numero uno al mondo del ranking Atp era uscito sconfitto: in ordine cronologico, sempre nel 2020, in semifinale al torneo di Colonia 2, manifestazione straordinaria dovuta al calendario rivoluzionato per il Covid. Ma era un Sinner completamente diverso, proprio come nel 2021, quando Zverev ha battuto Sinner in tre comodi set nei sedicesimi di finale degli US Open.
Nel 2022 la sconfitta di Jannik nei quarti di finale del Masters 1000 di Montecarlo, in tre set, poi nel 2023 uno degli scontri più emozionanti degli ultimi tempi, quello che il tedesco vinse al quinto set agli US Open, e in cui l’azzurro riuscì a trascinare tutto al parziale decisivo dopo essere finito sotto 1-0 e 2-1 nel computo dei set, per poi evaporare come neve al sole. Appena pochi mesi dopo, però, per Sinner fu il momento della svolta e di fatto è diventato praticamente imbattibile: quello di Flushing Meadows fu un turning point importante per la sua carriera, perché a stretto giro di posta arrivò la finale persa alle Atp Finals del 2023, la vittoria della Coppa Davis una settimana dopo e poi un 2024 semplicemente da applausi. Inclusi, ora, proprio quelli di Zverev.