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Tennis, Wta Premier Tokyo: Osaka vola ai quarti, bene Wozniacki e Puig, Radwanska fatica

Monica Puig - Foto Adelchi Fioriti

Si sono giocati i primi quattro ottavi di finale del torneo WTA Premier Toray PPO di Tokyo, dove a sorprendere, anche solo in parte, sono state soprattutto Naomi Osaka e Monica Puig, capaci di eliminare Dominika Cibulkova a Petra Kvitova. Avanzano dopo una dura lotta anche Caroline Wozniacki e Agnieszka Radwanska.

Naomi Osaka vola ai quarti. La diciottenne nipponica ha letteralmente travolto la slovacca Dominika Cibulkova, testa di serie numero 3 del torneo, con il punteggio di 6-2 6-1. Il tennis della Osaka è una combinazione di potenza, agilità e precisione. La valente nipponica è inoltre dotata di una prima di servizio decisamente forte. Nel corso del settimo game del primo set ha servito ad una velocità di 194 km/h, con una media complessiva che si è attestata in prossimità dei 190km/h. Davvero impressionante. La slovacca ha potuto far poco nonostante fosse partita bene nei primi game del primo set. Ma la giovane giapponese ha espresso un tennis impeccabile. Le sue risposte sul servizio dell’avversaria sono state determinanti. Precise e spesso direttamente a punto. Il suo rovescio bimane ha poi frequentemente costretto all’errore la slovacca durante gli scambi prolungati. I due set sono stati vinti in poco più di un’ora.

Nella prima partita della giornata si sono affrontate Petra Kvitova e Monica Puig. Quest’ultima è riuscita a prevalere con il punteggio di 1-6 6-4 6-4. Le due tenniste si erano già affrontate nella semifinale olimpica di Rio lo scorso agosto. In quell’occasione la Puig era riuscita ad imporsi sulla ceca proiettandosi verso la vittoria finale. Per come si è svolto l’incontro di oggi è parso che la Kvitova potesse prendersi la rivincita. La tennista ceca ha infatti iniziato il primo set in modo spregiudicato. Si è spesso aperta il campo grazie al suo insidioso diritto mancino chiudendo punti importanti in pochi scambi. Dopo un parziale di 5-0 ha concluso il set per 6-1. La Puig è ritornata in partita nel secondo set. Sul 5-4 ha colto l’occasione per chiudere il set concretizzando la seconda palla break avuta a disposizione. Nel terzo set la Kvitova si è nuovamente portata avanti sul 4-2 dopo un break al quinto game. Ma poi è stata raggiunta sul 4-4. Nei due game successivi la portoricana ha costruito e realizzato il vantaggio in modo spettacolare. L’imprevedibilità delle risposte sul servizio della ceca e la buona tattica di costruzione del punto le hanno permesso di chiudere la gara in proprio favore.

Quello fra Caroline Wozniacki e Carla Suarez Navarro è stato un match giocato a livelli altissimi. Le due atlete hanno espresso un tennis fatto di continue variazioni di colpi e di velocità. Sono stati degni di nota molti dei punti giocati. La Wozniacki si è aggiudicata l’incontro dopo due ore e cinquantadue minuti di partita con il punteggio di 7-6(5) 4-6 6-4. Entrambe le atlete hanno rivelato uno stato di forma psico-fisico eccezionale. In particolar modo la Wozniacki che già nella sfida contro la Bencic aveva mostrato la sua ottima condizione. Il primo set si è risolto al tie break, vinto dalla Wozniacki per 7-4. La spagnola, quarta testa di serie del torneo e numero 8 del ranking mondiale, ha vinto il secondo set rimontando dal 4-2 e realizzando quattro game di fila. Il terzo set è stata una battaglia a suon di break e controbreak. Alla fine la danese ha dimostrato una maggiore solidità tattica aggiudicandosi il set e l’incontro.

La polacca Agnieszka Radwanska, numero 4 del ranking mondiale e testa di serie numero due del torneo, ha esordito a fatica contro la ceca Barbora Strycova. La partita si è conclusa al terzo set con il seguente risultato 6-3 3-6 7-5. Le due avversarie si sono caratterizzate per la difficoltà di mantenere il proprio servizio. La partita si è svolta in un susseguirsi di break e controbreak. La Radwanska evidentemente ha sottovalutato l’avversaria ed ha dovuto tirare fuori il meglio di se per fare proprio il terzo set. Incontrerà Monica Puig ai quarti.

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