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L’atto conclusivo della quarta edizione della Nürnberger Versicherungscup, torneo del circuito WTA appartenente alla categoria International, ha visto prevalere la tennista olandese Kiki Bertens sulla colombiana Mariana Duque-Marino, col netto punteggio finale di 6-2 6-2. La giocatrice dei Paesi Bassi conquista dunque il suo secondo titolo in carriera, dopo quello ottenuto sul rosso di Fès, in Marocco, nel 2012, succedendo nell’albo d’oro del torneo tedesco all’azzurra Karin Knapp, che lo scorso anno sconfisse in tre set Roberta Vinci, in una finale tutta italiana.
Per entrambe si tratta della seconda finale in assoluto: anche per la sudamericana, infatti, un solo titolo in precedenza, nel 2010, nel torneo di casa di Bogotá. In parità , sull’1-1, la situazione dei precedenti tra le due, con la Duque-Marino abile a prevalere in rimonta nel confronto diretto più recente, a Seoul nel 2015; più datato il successo della ventiquattrenne di Wateringen, che si impose in tre set a Saint Malo, nel 2011. Quest’ultima, da qualificata, ha perso un solo set nell’arco di questa settimana, proprio ieri in semifinale contro la tedesca Julia Goerges, ed è stata capace di eliminare la prima testa di serie Roberta Vinci al secondo turno; più arduo il cammino dell’avversaria, che ha sempre avuto la meglio in tre set, a parte il match di ieri, contro la padrona di casa Annika Beck, superata per 7-5 6-1. Prima finale dell’anno per ambedue le atlete, con la Bertens che ha raggiunto una semifinale a Rabat e un ottimo terzo turno al Premier Mandatory di Miami, dove è stata costretta al ritiro nel terzo set contro Angelique Kerber; punto di riferimento, inoltre, per il suo team in Fed Cup, grazie alle vittorie in singolare contro Russia e Francia. L’attuale numero 98 delle classifiche mondiali è invece reduce da un buon secondo turno al Foro Italico, dove ha superato le qualificazioni arrendendosi solo alla russa Daria Kasatkina.
Dopo i primi cinque game caratterizzati da sostanziale equilibrio, con chance praticamente nulle per allungare da una parte e dall’altra, il primo sussulto del match arriva nel sesto gioco: pessimo turno di battuta giocato dalla Duque-Marino che, con un back di rovescio affossato in rete, concede all’avversaria il primo break dell’incontro. La giocatrice olandese continua a servire come un treno: in tutto il primo set, su quattro turni di servizio, cede solamente tre punti. È lei a comandare gli scambi e a imporre i ritmi: realizza dunque un parziale di quattro game a zero, conquistando il primo set col netto punteggio di 6-2, in soli 23 minuti, sull’ennesimo rovescio in corridoio della ventiseienne di Bogotá.
Le prime occasioni per la sudamericana giungono inaspettatamente in apertura di secondo parziale: Kiki Bertens salva infatti due palle break, nel primo gioco, prima di tenere non senza qualche difficoltà il proprio turno di servizio. La giustiziera di Roberta Vinci continua a martellare da fondo campo: grandissima risposta incrociata di rovescio e break in suo favore nel quarto game; qualche istante dopo, sale 4-1 dopo aver salvato due nuove palle break con l’aiuto provvidenziale del suo gran servizio. Sotto 4-2, diventano troppe, ben sei, le occasioni non sfruttate per rientrare nel match dalla colombiana, che perde così l’ultimo treno utile per riaprire la partita: sarà infatti lei, nell’ottavo gioco, a cedere per la quarta volta nell’incontro il servizio e ad arrendersi in un’ora e cinque minuti, con un doppio 6-2, a Kiki Bertens, complice un gratuito di rovescio finito in rete.
La Bertens corona una settimana pressoché perfetta e conquista il suo secondo titolo in carriera su due finali disputate, il primo di questa stagione; la ventiquattrenne nativa di Wateringen compirà un notevole balzo in avanti nel ranking a partire da lunedì, stabilendosi alla 58esima posizione mondiale e avvicinandosi al suo miglior piazzamento di numero 41, raggiunto nell’aprile del 2013. Considerevoli anche le ventidue piazze che guadagnerà Mariana Duque-Marino, che grazie a questa finale conquisterà la 76esima posizione.