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È Simona Halep la nuova regina del Wta Premier di Madrid. Sconfitta in finale alla Caja Magica Dominika Cibulkova per 6-2 6-4, in un match mai in discussione nonostante lo spirito combattivo della slovacca, giunta all’atto conclusivo con 4 vittorie al terzo su 5 incontri disputati nella capitale spagnola.
Primo set dominato dalla tennista rumena, mai in difficoltà nei propri turni di servizio e già indirizzato con un break in apertura, poi confermato sul 2-0. Cibulkova muove lo score tenendo la battuta ma subisce la superiorità da fondo di Simona, che ipoteca la frazione con un secondo break e l’allungo sul 5-1. Solamente nel nono gioco l’unico brivido – se cos può definirsi – del parziale per la Halep, che riesce comunque a rimediare allo 0-40 con cinque punti consecutivi chiudendo i conti sul 6-2.
In avvio di secondo la musica non cambia: ancora invalicabile il muro eretto dalla numero 7 al mondo, che trova subito il break per il 2-0. Cibulkova prova a ribellarsi a un destino che pare ormai scritto e l’unico treno passa sul 2-1, frangente in cui la Halep annulla una palla del controbreak e tiene la battuta al termine di un lunghissimo turno. È sostanzialmente l’ultima curva verso il ritorno al successo, che manca dal marzo del 2015. Lo slovacca tiene il servizio sino al 5-4, sperando in un passaggio a vuoto di Simona che però non arriva. Con autorità la rumena si invola verso il dodicesimo titolo in carriera, il secondo in un Mandatory che le permette di entrare nella stretta cerchia di appena 7 tenniste in attività ad aver vinto più di un titolo in questa categoria. Dopo aver sfiorato il successo nel 2014, quando si arrese in finale solamente a Maria Sharapova, Simona questa volta fa sua la vittoria: approfittando di una settimana storta per le top10 (Halep, infatti, è stata l’unica testa di serie a raggiungere i quarti di finale), per l’ex numero 2 è decisamente una grandissima iniezione di fiducia in vista dell’imminente torneo di Roma e del prossimo Roland Garros, dopo una prima parte di stagione al di sotto delle aspettative, anche a causa di qualche fastidio fisico di troppo.