Camila Giorgi, il campo centrale di Indian Wells, una ex numero uno del mondo: la tavola sembrava apparecchiata per servire un’altra grande impresa, come nel 2014, quando a cadere sotto le bordate dell’azzurra in California era stata Maria Sharapova.
Siamo un set pari, Ana Ivanovic serve per rimanere nel match sotto 5-4, quando sul 40 pari Camila sfodera l’ennesima risposta vincente della sua partita, e si guadagna un match point. Ana serve un’ottima prima, arriva però un altro siluro con firma marchigiana, sembra portare con sé anche il fatidico “game, set and match”, ma la Ivanovic è stata numero 1 del mondo, è una campionessa, e si salva alla grande rispedendo quella palla dall’altra parte della rete, vincendo alla fine il punto. Ne arriverà anche un altro di match point, ma questa volta la prima vincente della serba spazza ogni speranza appena la palla tocca il campo. Rimarrà nella testa della Giorgi quella prima risposta. Dopo Maria Sharapova, Victoria Azarenka e Caroline Wozniacki, tutti eravamo pronti ad annotare un altro scalpo eccellente nella carriera della bionda maceratese. Così non è stato. Ma andiamo con ordine, nella cronaca di quella che probabilmente è stata la più bella partita del torneo finora, almeno a livello femminile.
Un solo precedente tra Camila Giorgi e Ana Ivanovic, lo scorso anno sul cemento di Tokyo, dove la serba si impose 7-5, 6-2, al termine di un incontro combattuto solo nel primo set. Entrambe arrivano sul cemento americano con poca fiducia. Sei vittorie nel 2016 per la serba, che non ha ancora vinto più di 2 match consecutivi in stagione; solo quattro per la Giorgi, la cui 45esima posizione in classifica maschera il 133esimo posto che Camila occupa nella Race.
Tuttavia, il primo set dimostra che l’italo-argentina è in grado di esaltarsi quando affronta le top-players. Dopo 4 break consecutivi (frutto della qualità di chi risponde, più che dei demeriti di chi è al servizio) è l’italiana la prima a tenere la battuta nel quinto gioco, a 30. Di lì in avanti è un monologo: la Giorgi è devastante, e la Ivanovic, nonostante abbia più del 60% di prime palle in campo, è spesso investita dalla potenza delle risposte della sua avversaria. Come accaduto contro la Goerges nel turno precedente, la marchigiana non soffre minimamente le accelerazioni della bella serba, sulle quali si appoggia per tirare ancora più forte. Il ritmo è altissimo, i colpi interlocutori un miraggio nel deserto californiano, e dopo 33 intensissimi minuti Camila chiude il primo set 6-2, con l’ex numero 1 del mondo mai capace di tenere il servizio. Ben 13 vincenti per l’italiana, a fronte dei 5 di una Ivanovic evidentemente sorpresa dall’avvio a spron battuto della sua avversaria.
Il secondo parziale si apre con l’ennesimo break. La Giorgi si porta 30-0, ma commette un doppio fallo e 2 gravi errori di dritto che consegnano il game nelle mani della Ivanovic. Boccata d’ossigeno per la serba, già vincitrice a Indian Wells nel 2008 e finalista nella seguente edizione. Si segue il servizio senza patemi fino al sesto gioco: l’azzurra risale in cattedra e si issa 15-40 con le consuete bordate in risposta, più un sontuoso passante di rovescio che le regala una terza palla break. Nulla di fatto, la 28enne di Belgrado si salva e azzanna la preda nel game successivo, anche grazie alla complicità di tre doppi falli della Giorgi: altro break e Ivanovic che tiene il servizio a 15 al cambio di campo. In 65 minuti siamo un set pari.
L’inizio del terzo set è una fotocopia del primo: 4 break iniziali, 2-2 e Giorgi al servizio. Il quinto game potrebbe rappresentare una svolta, ma l’italiana è sciupona e avanti 30-0 sbaglia un dritto a campo aperto e commette il decimo doppio fallo del suo incontro, ridando coraggio alla serba che brekka ancora a 30. Dopo l’ennesimo contro-break, nel settimo game Camila tiene il servizio e si porta avanti per la prima volta nel set. Si arriva al già citato 5-4 con la Ivanovic evidentemente nervosa. Sembra capire che la partita nel bene o nel male dipenda dall’italiana, ma tira fuori il talento e la determinazione che l’hanno portata a trionfare a Parigi e a conquistare il numero 1 del mondo nel 2008, salvandosi come sopra descritto e rimettendo la partita in parità. Entrambe tengono a 15 i successivi turni di battuta, ed è un tie-break thriller a decidere l’incontro: l’azzurra va avanti 3-1, ma subisce la rimonta di una tenace Ivanovic, che con un servizio vincente sulla riga si guadagna il primo match point sul 6-5. La Giorgi sbaglia un dritto in uscita dal servizio, e dopo 2 ore e 7 minuti è la serba a uscire vincitrice. Un peccato per Camila, che ha però giocato una gran partita, onorando pienamente la scelta degli organizzatori di concludere con questo match il programma sul campo centrale. Si salva dunque la numero 18 del mondo, che potrebbe adesso approfittare di una zona di tabellone impoverita dalla prematura uscita di scena di Angelique Kerber, dovendo però affrontare un’altra partita insidiosa contro Karolina Pliskova, per poi eventualmente sfidare da favorita la vincente tra Konta e Allertova. Ma vista la strage di teste di serie nelle prime giornate del torneo (cadute in 16 su 32), meglio non spingersi troppo oltre.