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Tennis, Wimbledon 2016: Serena Williams regina per la settima volta

Serena Williams - Roland Garros 2016 - Foto Ray Giubilo

L’atto conclusivo di questa centotrentesima edizione dei Championships proponeva il replay della finale femminile degli scorsi Australian Open: dalle ore 15 (14 locali) sul Campo Centrale dell’All England Club, Serena Williams, sconfitta a gennaio, si prende la rivincita nei confronti della tedesca Angelique Kerber, superandola col punteggio finale di 7-5 6-3. La campionessa statunitense conquista il suo settimo titolo a Wimbledon e il ventiduesimo a livello Slam, eguagliando in queste due speciali classifiche la tedesca Steffi Graf.

Si tratta del primo confronto su erba tra le due tenniste, che si sono già sfidate in sette occasioni e sempre sul veloce: l’americana è riuscita a prevalere in cinque precedenti, il più recente dei quali in due set nella finale di Stanford del 2014; ultimo successo della teutonica proprio quello della già citata finale Slam australiana. Quest’ultima, che sui campi di Church Road non si era mai spinta oltre la semifinale, conquistata quattro anni fa e persa dalla polacca Agnieszka Radwanska, è reduce da un cammino impeccabile in queste ultime due settimane: zero i set persi e di alto prestigio alcune vittorie, come quelle contro Simona Halep ai quarti e Venus Williams nel turno precedente. Quasi la stessa cosa si può dire di Serena che, prima di annientare l’outsider russa Elena Vesnina in semifinale, aveva lasciato per strada un solo parziale, al secondo round contro la connazionale Christina McHale, match in cui ha recuperato un break di svantaggio nel set decisivo.

A parte le tre palle break sprecate dalla numero 1 del mondo nel corso del secondo game, più per meriti dell’avversaria che per demeriti propri, sono quasi nulle le occasioni che si presentano alle due giocatrici nel primo parziale per spezzare l’equilibrio: il computo dei vincenti è nettamente a favore dell’americana (24-6), tuttavia più incline all’errore rispetto alla ventottenne di Brema (14-5), abile a rimanere concentrata e a rispondere colpo dopo colpo, difendendo in maniera sublime, alle potenti accelerazioni della Williams. Nel dodicesimo gioco, la tennista tedesca serve per la seconda volta per rimanere nel set: qualche errore di troppo permette alla detentrice del titolo di procurarsi i primi due set point; è un meraviglioso rovescio incrociato a regalarle, alla seconda opportunità, il primo parziale, col punteggio di 7-5.

Il secondo set procede sulla stessa falsariga del primo: la prima, e unica della sua partita, palla break, arriva nel settimo game per la Kerber, ma viene salvata da un ace esterno della testa di serie numero 1. In un parziale in cui a dominare è sempre stato il servizio, la trentaquattrenne di Saginaw concretizza l’unica opportunità a sua disposizione, piazzando grazie a un gratuito di rovescio della sfidante, il break che le permette di andare a servire per il torneo. A zero, con una comoda volée a campo aperto, Serena Williams tiene il suo ultimo turno di battuta e può finalmente festeggiare, aggiudicandosi il match con lo score finale di 7-5 6-3.

Dopo le due finali Slam perse consecutivamente a Melbourne e Parigi, arriva il trionfo tanto atteso per Serena Williams, il settimo a Londra, quello che le permette di eguagliare la tedesca Steffi Graf sia a Wimbledon che nel numero di tornei Major conquistati: adesso i ventiquattro titoli Slam dell’australiana Margaret Smith Court distano solo due lunghezze; si tratta inoltre dell’acuto numero 71 in carriera per l’americana. Angelique Kerber compie un balzo di due posizioni nel ranking WTA, tornando ad occupare la seconda piazza delle classifiche mondiali e dimostrando ancora una volta grande solidità tecnica e mentale: ha disputato un eccellente torneo e può dire di avere giocato alla pari contro la sette volte campionessa di Wimbledon, in una finale che è stata decisa da pochi punti, come spesso accade tra tenniste di altissimo livello.

 

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