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Tennis, Wawrinka: “Possibile che non si giochi nel 2020. Posso fare ancora grandi cose”

Stan Wawrinka - Foto Ray Giubilo

Intervistato da L’Equipe, Stan Wawrinka ha rilasciato dichiarazioni molto interessanti durante il periodo di lockdown e riposo forzato. Il 35enne svizzero è infatti uno dei tennisti più “social” di questo particolare momento, insieme al francese Benoit Paire: “Nelle nostre dirette siamo noi in tutto e per tutto, come se nessuno sentisse quello che diciamo. Non ci preoccupiamo molto delle ripercussioni sulla nostra immagine, ci piace goderci la vita con qualche cocktail.” Lo svizzero ha anche ammesso di concedersi qualche piacere culinario di troppo: Sicuramente alla ripresa dovrò perdere qualche chilo, ma non sono aumentato troppo di peso. Ho sempre contato sulla mia massa ma non sono mai stato grasso, altrimenti non avrei mai vinto quel che ho vinto.”

Sulla possibilità di riprendere a giocare nei prossimi mesi, Wawrinka appare realistico: “E’ difficile capire come si evolverà la situazione, potrebbe anche esserci una seconda ondata. In questo contesto il tennis è uno degli sport più difficili da gestire perchè ci sono tanti spostamenti di massa e bisogna viaggiare e radunarsi in qualche modo. Anche giocando a porte chiuse, in un torneo ci sono tante persone: è presto per dirlo, ma potremmo anche non giocare per il resto di quest’anno.”

Sulla proposta di un’unione tra Atp e Wta lanciata dall’amico e connazionale Roger Federer, Wawrinka si dice a favore: “Quando Roger dice qualcosa tutto si muove più in fretta, sono riflessioni che vanno avanti da tempo. Penso che se tutte le parti in causa si trovassero d’accordo sarebbe una cosa molto interessante per il futuro del tennis.” Stan è anche a favore del sostegno ai giocatori con classifica più bassa: “Il tennis esiste anche grazie a loro, c’è troppo squilibrio tra i grandi tornei e gli altri. Ci sono paesi come Francia e Inghilterra che possono sostenere la propria struttura, ma altri no. Probabilmente questa emergenza potrebbe far trovare dei punti d’unione, abbiamo visto come il dialogo sia importante. Il Roland Garros ha sbagliato cercando di forzare la mano senza consultare nessuno.”

Molto interessante anche l’idea di Wawrinka sul suo futuro: “Ho 35 anni, non sento di perdere un anno ma sono un privilegiato. Aiuto mia figlia nei compiti e mi sento ancora bene, sento di poter fare grandi cose ancora. Quando smetterò forse rimarrò nel tennis ma non per molto, penso di avere altri progetti.” E a chi gli dice di ritenerlo il migliore insieme a Murray dopo i “Fab 3”, lo svizzero sminuise: Penso che Andy abbia fatto molto più di me, se avesse vinto altri due o tre Slam sarebbe considerato da tutti insieme a Roger, Novak e Rafa.”

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