L’udienza del Tas sul caso Sinner si avvicina – anche se non se ne parlerà prima di febbraio – ma la Wada continua a far parlare di sé. Nel 2024 come non mai, l’agenzia mondiale antidoping ha avuto un gran da fare per via delle positività di due campioni del calibro di Jannik Sinner e Iga Swiatek, eppure continua a far discutere in virtù del proprio comportamento e soprattutto del ricorso contro l’azzurro.
IL REGOLAMENTO
La novità degli ultimi giorni è che il regolamento antidoping potrebbe essere modificato proprio per evitare che si verifichino nuovi casi di “doping involontario”. Proprio il direttore generale, Oliver Niggli, aveva rilasciato un’intervista a L’Equipe dichiarando: “Potremmo aver creato noi il problema che stiamo affrontando perché i laboratori sono migliorati. Rilevano quantità infinitesimali”.
I CASI SINNER E SWIATEK
Tali modifiche, volte a limitare eventuali nuovi “casi Sinner”, sono state proposte in consiglio e potrebbero entrare in vigore a partire dal 1° gennaio 2027 e consentiranno – in determinati scenari (ad esempio quelli di Sinner e Swiatek) – la riduzione fino al 100% della squalifica prevista. L’altra novità è che sarà possibile avere dei livelli di concentrazione minimi al di sotto dei quali la presenza di una sostanza proibita non darà luogo ad una positività.
Sia nel caso di Sinner che di Swiatek, la sostanza non costituiva infatti in alcun modo un tentativo di doping per via delle quantità infinitesimali. La Wada ha però seguito il protocollo e, pur riconoscendo l’innocenza degli atleti, ha voluto – nel caso di Sinner – presentare ricorso, verosimilmente per non creare un precedente.
“Quello che dobbiamo comprendere è se siamo pronti ad accettare il microdosaggio e dove sia giusto fermarsi. Per questo tipo di riflessioni verrà creato un tavolo di lavoro” aveva aggiunto Niggli. Purtroppo per Sinner tutte queste novità non saranno d’aiuto in alcun modo – poiché valide tra un paio d’anni – ma potrebbero aiutare i suoi colleghi qualora in futuro si verificasse una situazione simile.