“Nadal, Federer, Djokovic? Ognuno è unico. Averne così tanti tutti insieme non so quanto potrà essere fattibile. Siamo alle porte di un cambio generazionale importantissimo. Federer è così come si vede in campo, Nadal potrebbe sembrare spigoloso invece non lo è. È uno dei giocatori con maggior fair play. Djokovic è perfezionista dentro e fuori dal campo. Non dobbiamo preoccuparci quando smetteranno“. Lo ha detto Filippo Volandri, capitano azzurro di Coppa Davis, ai microfoni di Sportitalia.
La domanda, a questo punto, è chi li sostituirà quando si ritireranno dal tennis. “A brevissimo termine Tsitsipas è in rampa di lancio – ha proseguito Volandri -. Sta acquisendo consapevolezza e maturità. Dal punto di vista mentale ha lavorato benissimo. Poi ci sono Sinner, Alcaraz, Musetti e tanti altri nel mezzo che possono prendere il posto dei big. C’è adesso spazio per campioni diversi ogni settimana e siamo all’inizio del cambio generazionale. Thiem è il più pronto a prendere in mano lo scettro, anche se non lui e gli altri oggi non garantiscono la continuità di quei tre mostri sacri“. Nel novero dei papabili alla successione c’è anche Berrettini. “Gonzalez, per quanto fosse un giocatore del passato, rappresentava il prototipo del giocatore moderno. Berrettini con il servizio dritto ci assomiglia. Matteo è migliorato tanto con lo slice, da colpo difensivo è diventato offensivo“.
Impossibile non parlare del momento del tennis italiano. “Il tutto parte da lontano, con grandi collaborazioni con i settori privati e gli allenatori privati. Da capitano ho una responsabilità importante ma ben venga aver scelta – ha spiegato -. Sarà difficile ma anche bello, perché la rosa è ampia. Anche chi non giocherà si sentirà parte di un gruppo. Sono tutti bravi ragazzi e questo fa la differenza specialmente in Coppa Davis“.
Volandri ha preso il posto di Corrado Barazzutti in un momento d’oro per il tennis maschile azzurro. “La chiamata per me è stata un grande onore. Reazione? Ho festeggiato guardando Aladin sul divano coi miei figli – ha scherzato l’ex giocatore -. Ho passato la notte in bianco senza chiudere occhio e contattando tutti i ragazzi che erano in Australia. Abbiamo tempo per lavorare. Noi stiamo lavorando per arrivare a livello di coloro che hanno vinto in passato in Coppa Davis e costruire una coppia di doppio importante. È fondamentale dare anche senso di appartenenza ma ci vuole tempo per vincere. Tra qualche anno avremo grandi soddisfazioni. Fortunatamente non sono da solo ma ho una squadra molto ricca vicina a me che fa la differenza“.
La Davis Cup non è più quella di una volta, ormai il regolamento è stato rivoluzionato. “Se mi piace il nuovo format? Nì, ma bisognava cambiare qualcosa rispetto a quello tradizionale. Forse si è cambiato un po’ troppo. Tutto concentrato in questo modo rende tutto un po’ troppo casuale e lascia meno spazio ad errori. Questo però è il format e dobbiamo organizzarci al meglio per far bene“.
Ancora Volandri a Sportitalia. “È giusto che i tifosi continuino a sognare, noi dobbiamo stare coi piedi per terra – ha aggiunto -. L’obiettivo è rinnovarsi e non perder tempo. Ovvio che stiamo vivendo il miglior periodo del tennis italiano di sempre. Voto all’Italia? 11. Sognare è alla base del lavoro che facciamo quotidianamente. Stiamo lavorando per portare a casa Masters 1000, Slam e la Coppa Davis. Vedremo cosa combineremo, l’importante è dare il massimo“.
Chiusura sul futuro a medio-lungo termine. “Non mi aspetto di rimanere per 20 anni sulla panchina. Al momento sto facendo il lavoro più bello del mondo e non potrei chiedere niente di diverso. Oggi non mi vedo allenatore di nessuno ma più consulente al servizio dei giocatori. Non ho alcuna intenzione di allenare nessuno oggi, sono felicissimo di ciò che faccio oggi“, ha concluso Volandri.