Tre Slam su tre nel 2021, venti in bacheca così come Nadal e Federer. Novak Djokovic ha demolito il record di settimane al numero 1 e adesso cercherà di staccare i due rivali contemporanei con tanto di epocale Grande Slam a New York. Nonostante ciò, secondo il coach Marian Vajda la figura di Nole non è ancora pienamente apprezzata. “I media scrivono quello che vogliono – dice in un’intervista a Tennis Majors – A volte non vedono la complessità della personalità di Djokovic: è fantastico, una persona positiva che porta energia agli spettatori. Gli spettatori sono a favore degli underdog perché lui è così dominante, la gente è gelosa quando vede la perfezione e si chiede come sia possibile. Io penso che sia un esempio. Il suo livello di gioco non è un miracolo: c’è tanto lavoro dietro”.
Wimbledon è stata l’ennesima prova di forza. “Sento che nessuno ha testato Djokovic al massimo. Per la finale avevo previsto quattro set con un tie-break, ci ho preso. Eccelle da anni su erba, per Berrettini era difficile alla sua prima finale contro un avversario del genere“. Di Nole impressiona anche la sicurezza al servizio, migliorato grazie all’aiuto di Ivanisevic. “Non batte come lui – sottolinea Vajda con un sorriso – ma ha dato istruzioni simili al suo movimento. Il lancio è più basso e la biomeccanica è diversa, ora Nole è più veloce in uscita dal servizio e non aspetta lo slancio”.