[the_ad id=”10725″]
Piccoli campioni crescono e si formano. Sono le stelle del tennis di domani che cominciano a brillare sulla terra rossa del Tc Milano Alberto Bonacossa: Stefanos Tsitsipas, 17enne di Atene, e Olesya Pervushina, 16enne nata a Khabarovsk e oggi residente a Mosca. Hanno stravinto le rispettive finali del 57° Trofeo Bonfiglio, lui sull’americano nato a Porto Rico Ulises Blanch, lei sulla slovena proveniente dalle qualificazioni Kaja Juvan. È stata una giornata calda, di pieno sole e allo stesso tempo di (almeno) due grandi stelle. Di fronte ai circa 2.000 dello Stadio Lambertenghi, campo centrale dello storico club milanese, Stefanos Tsitsipas ha fatto vedere perché su di lui si concentrano, già da un paio d’anni, gli occhi attenti degli addetti ai lavori di tutto il mondo. Servizio solido, prima palla al fulmicotone e seconda sempre carica, con un rendimento ancora superiore non appena il momento del match diventa topico. Come a fine primo set, quando si è trattato di confermare il break ottenuto al nono gioco e indirizzare il match sui suoi binari. O come all’inizio del secondo, quando Blanch – testa di serie numero 5 del tabellone – ha avuto l’unica palla break del suo match: Tsitsipas ha tenuto la testa sotto l’acqua dell’americano proprio con servizio e diritto. “Ma il mio servizio lo posso ancora migliorare – avrebbe detto a fine match, con la coppa sotto braccio -. Io mi ispiro a Federer, mi piace il suo stile, il suo gioco, voglio avvicinarmi quanto più possibile a lui”. Così a suon di rovesci a una mano e tennis aggressivo, il biondino allievo della Mouratoglou Tennis Academy si è messo in tasca il primo alloro di Grado A della sua carriera, dopo la finale dello scorso anno all’Orange Bowl di Bradenton.
Il teenager greco, a Milano con papà Apostolos, i fratelli Petros e Pavlos, la sorellina Lisa e la mamma Julia Salnikova (russa, ex professionista Wta a ridosso delle Top 100) ha impiegato soltanto un’ora e 5 minuti per mettersi in tasca il titolo. Ancor meno ci è voluto ad Olesya Pervushina, soltanto 53 minuti per il 6-4 6-0 conclusivo. Primo set combattuto, almeno fino al 4-3 Juvan. A quel punto però la slovena di Lubiana, 16 anni da compiere il prossimo 25 novembre, non ha conquistato alcun gioco, subendo una striscia negativa di 9 game consecutivi. “È il mio primo successo in un torneo di Grado A e sono davvero felice, perché ora arrivano gli Slam junior, il Roland Garros e Wimbledon. Questo trofeo mi permette anche di diventare numero 2 al mondo under 18 e quindi significa molto per me”. Oltre 180 cm di fisico e spalle larghe, proprio come il suo idolo Maria Sharapova: “Mi piace come giocatrice e mi piace come stile, la ammiro molto e vorrei diventare come lei”. A entrambe le premiazioni, seguite in diretta come i match da SuperTennis Tv, ha partecipato anche Lea Pericoli, insieme al presidente del Tc Milano Alberto Bonacossa Enrico Cerutti. Il 57° Trofeo Bonfiglio va così in archivio, portandosi con sé due nuovi protagonisti da lanciare nel mondo dei grandi. I grandi campioni di oggi e molto probabilmente del domani.