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Campo Itf
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La World Anti-Doping Agency, con Luis Horta come rappresentante principale, ha accusato duramente l’Itf di non porre l’adeguata attenzione alla somministrazione di test antidoping. Dopo la constatazione che l’Itf stessa permetta ai tennisti professionisti di scegliere data e luogo dei test in questione, in qualche modo favorendoli quindi, come svelato dal ‘Daily Mail’, la Wada non ha atteso per inveire contro la Federazione tennistica; al centro del ciclone mediatico vi è Nicole Sapstead, direttrice del programma antidoping Itf e quindi responsabile assoluta delle procedure relative alla questione. Lamentele della Wada alimentate dalle parole di Ron Parisotto, scienziato australiano concessosi alle colonne del ‘Daily Mail’ appunto: “Fa un’enorme differenza se i test sono noti in anticipo per quanto riguarda il doping del sangue. Una finestra di tre o quattro giorni prima di un torneo sarebbe il periodo ideale per ricaricare il volume del sangue; il tutto per massimizzare la capacità di trasporto dell’ossigeno e quindi il tutto al fine di migliorare le capacità di resistenza e recupero”. Situazione attualmente da definire, ma certamente rilevante: seguiranno aggiornamenti.
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