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Il coach di Lorenzo Musetti, Simone Tartarini, nel corso di un’intervista rilasciata alla FIT, ha tracciato un bilancio del 2021 del giovane tennista italiano che ha scalato la classifica Atp: “Basterebbe questo dato numerico per catalogarla come un’annata molto positiva visto che Lorenzo ha guadagnato settanta posizioni in classifica e posizioni pesanti, che lo hanno portato a ridosso della Top 50. E’ chiaro che in sede di analisi non possiamo nasconderci che è stato un 2021 a due facce, con una prima parte cioè sempre in crescendo, diciamo fino al Roland Garros, e una seconda più brutta, da tanti punti di vista. Ci siamo soffermati su quelli che possono essere stati i motivi e dovremo dunque cercare di non ripetere certi errori”.
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Musetti ha conquistato l’accesso alle NextGen Atp Finals, ma durante l’anno ha anche vissuto dei momenti complicati: “Si è trattato di una serie di situazioni interne al tennis ed esterne con cui Lorenzo si è trovato a fare i conti. Aveva appena perso in cinque set il match con Djokovic al Roland Garros che mi chiama sua madre per comunicare che l’esame di maturità era stato spostato e questo ci ha costretto a un primo cambio di programmazione prima di Wimbledon, poi dopo il grande appuntamento su erba eravamo pronti per tre settimane di tornei sulla terra ma l’improvvisa defezione di Jannik Sinner ha aperto le porte all’opportunità di partecipare a Tokyo 2020, per cui siamo andati a Bastad per rispettare l’impegno assunto, a quel punto solo per onor di firma, quindi Lorenzo è andato ai Giochi senza tuttavia una preparazione specifica”.
“Subito dopo c’è stata la trasferta americana, con il contrattempo in Canada dello stop per violazione del protocollo anti-Covid che ha complicato le cose. E nel frattempo si è aggiunto un fattore esterno, ovvero il fatto che lo ha lasciato la fidanzatina, a cui teneva tanto, essendo anche la sua prima vera storia. Una notizia che lo ha destabilizzato sul piano mentale: si è sentito crollare sotto quel peso, con poca voglia di allenarsi e tanto nervosismo. E così il momento no si è allungato anche a Sofia e Indian Wells, poi però nel finale di stagione si è rivista la luce e le cose sono andate un po’ meglio. Siamo d’accordo sul fatto che è mancata la continuità, tuttavia non dimentichiamoci che stiamo parlando di un ragazzo di 19 anni, che deve ancora imparare a conoscere fino in fondo se stesso: si è trovato a fronteggiare un qualcosa che non gli era mai capitato prima, una tappa importante nel suo percorso di crescita e di maturazione, non solo come tennista ma come persona”, ha concluso Tartarini.
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