Il 2024 è stato davvero un anno magico per il tennis italiano, che ha fatto incetta di premi grazie ai suoi splendidi protagonisti. Dal numero uno al mondo del ranking Atp, Jannik Sinner, alla crescita incredibile di Jasmine Paolini al femminile. Terra, erba, cemento, outdoor, indoor, singolare, in doppio e a squadre: tutta la squadra azzurra ha ottenuto risultati straordinari raccogliendo con merito il frutto del lavoro fatto a livello federale e sul territorio. E ora il Sistema Italia è sempre più un caso di studio.
In particolare, lo scorso fine settimana, in occasione delle Next Gen Atp Finals, a Jeddah, in Arabia Saudita, si è tenuto il primo simposio internazionale della penisola araba, approfittando della concomitante Saudi Tennis Federation Coaches Conference. Una delegazione dell’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi”, rappresentato dal direttore Michelangelo Dell’Edera e da quattro docenti di diverse aree educative come Rocco Marinuzzi, Simone Bertino, Aldo Russo e Donato Campagnoli, ha tenuto quattro interventi in due giorni spiegando la visione del nostro Paese. Ogni masterclass ha analizzato una tematica specifica: l’organizzazione del Sistema Italia e il cambio di metodologia di insegnamento, la relazione tra i principi didattici e le capacità coordinative speciali, lo sviluppo tattico dal minitennis all’alto livello e infine lo sviluppo della tecnica degli spostamenti durante il percorso formativo.
Tra i più interessati Arij Mutabagani, presidente della federazione tennistica saudita, che ha anticipato l’intenzione di avviare una collaborazione formativa con la FITP, per lo sviluppo del movimento nazionale del proprio Paese.
Tennis, l’Italia fa scuola: il racconto di Dell’Edera
E proprio Dell’Edera ha spiegato com’è andato il simposio, “nato sulla scia della partecipazione della Federazione araba al nostro Simposio del 2023, al Foro Italico. La nostra Federazione è stata presa come faro di riferimento in tutto il mondo per quanto riguarda l’organizzazione all’avanguardia e la formazione degli insegnanti in continuo aggiornamento. La condivisione di metodologie e obiettivi con le altre federazioni e allenatori è uno dei pilastri fondamentali dell’Istituto, che continua ad aggiornarsi per poter fornire a tutti gli insegnanti italiani nuovi approcci didattici”, ha aggiunto Dell’Edera in riferimento all’evento che ha visto il confronto tra la scuola francese e quella britannica, oltre a quella italiana.
Nadal e i complimenti al sistema Italia
Come anticipato, a chiudere la due giorni di evento è stato Rafa Nadal: “Ha esaltato pubblicamente il nostro sistema, dicendo che l’Italia ha conquistato il mondo dal punto di vista sportivo, metodologico e didattico, come dimostrano sia i risultati sportivi, frutto di un duro lavoro lungo 15 anni, sia i contenuti da noi esposti nel corso del Simposio – ha aggiunto Dell’Edera –. Abbiamo ricordato con lui il suo primo titolo Challenger vinto nel 2003 a Barletta e anche i dieci trionfi agli Internazionali d’Italia. Rafa resta molto legato a Roma e all’Italia, e noi lo siamo a lui. Le belle parole di Nadal rappresentano il modo migliore per chiudere una stagione di successi”.