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La pioggia interrompe il gioco a Parigi, ma nel tabellone femminile sono due le giocatrici già ai quarti di finale. Una di loro, probabilmente, è quella che non ti aspetti. Shelby Rogers, americana nata a Mount Pleasant nell’ottobre del 1992, già si candida come la grande sorpresa di questo Roland Garros 2016.
La ventitreenne americana ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della racchetta seguendo le orme di Sabra, sua sorella maggiore. Al posto di andare al college Shelby ha poi preferito focalizzarsi unicamente sul tennis, iniziando ad allenarsi da professionista a Boca Raton, nella stessa struttura USTA che ha forgiato le maggiori promesse del tennis femminile americano degli ultimi anni, tra cui anche una certa Madison Keys. Attualmente stanziata alla posizione n°108 del ranking, il suo best rimane la settantesima posizione, raggiunta a Settembre del 2014. In quell’occasione nella Rogers Cup partendo dalle qualificazioni la Rogers si trovò al secondo turno ad affrontare e sconfiggere in tre set Eugenie Bouchard (allora top 10), con un doppio bagel nel primo e nel terzo parziale (6-0 2-6 6-0).
Dotata di un fisico robusto e di ottime armi nel servizio e nei colpi da fondo, spesso letali, si potrebbe pensare a lei come una giocatrice più adatta al “veloce”, ma vedendo i risultati raggiunti in carriera è curioso vedere come sia la terra battuta in realtà la superficie che le ha sorriso maggiormente finora.
Oltre ai quattro titoli vinti a livello ITF infatti, nel circuito maggiore le uniche due finali raggiunte dalla Rogers sono tutte arrivate sul mattone tritato. Nel 2014 a Bad Gastein, dove partendo dalle quali e passando sopra vere e proprie specialiste come la Suarez Navarro e la Errani cede solo all’atto finale, sconfitta dalla Pektovic. Infine quest’anno a Rio de Janeiro, dove perde solo in finale in quello che è stato l’ultimo trofeo finora sollevato dalla “leonessa”, Francesca Schiavone, non certo la prima arrivata quando si tratta di giocare sul “rosso”.
Nei tornei dello Slam finora il bilancio per Shelby è stato decisamente negativo. Mai oltre il primo turno in Australia e a Wimbledon, il terzo turno raggiunto nell’ultima edizione dello Slam di casa (Us Open) restava il suo miglior risultato.
Poi la cavalcata vincente in quest’ultima edizione del Roland Garros, inaspettata, ma nemmeno troppo. Il potenziale c’è e se aggiusta un po’ la testa nei momenti che contano la Rogers ha le armi per giocarsela con chiunque. Non è un caso che abbia fatto fuori in successione ben quattro giocatrici decisamente più quotate di lei sulla carta. All’esordio la Pliskova (6-4 4-6 6-3), poi il successo sulla Vesnina in due set mai in discussione (6-4 6-2) e soprattutto gli ultimi due match, vinti contro Petra Kvitova, la quale si è trovata per la prima volta in carriera a dover incassare un doppio bagel (6-0 6-7 6-0), come la Bouchard due anni fa, e Irina Carmelia Begu (6-3 6-4) semifinalista a Roma quest’anno. Insomma, una serie di vittorie decisamente convincenti. Garbine Muguruza, sua avversaria ai quarti, partirà certamente da favorita, ma non ci sono precedenti tra le due e la spagnola farà bene a non abbassare la guardia. Altrimenti per Garbine c’è il rischio di trasformare il suo vantaggio di oltre cento posizioni in classifica nel più grande “upset” degli ultimi anni a livello femminile, qui al Roland Garros.